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Lagioia, che noia. Lo scrittore fa il pianto: “Valditara mi ha querelato, è antidemocratico”

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“Sono atti intimidatori, segno di una permalosità altissima. Se si dovessero querelare tutte le persone che criticano il governo ed esprimono il dissenso mi chiedo dove arriveremmo”. Dal salottino radical chic dei giornali di riferimento (Repubblica e La Stampa) lo scrittore Nicola Lagioia  fa la lagna dopo la querela per diffamazione da parte del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il ministro ha querelato lo scrittore dopo gli insulti spacciati per critiche nel corso della trasmissione di Serena Bortone su Rai3.

Lagioia prima insulta poi fa la lagna, come Raimo

“Prendevo in giro lo stile di un tweet del ministro – si giustifica lo scrittore – Un tweet nebuloso, sgrammaticato, criticato non solo da me – prosegue -. Ma i miei toni erano pacati. Non ho insultato, mi sono mosso con leggerezza sul filo della presa in giro. L’ironia come forma di dialettica con il potere è il baluardo della democrazia”. Prima di Lagioia è toccato a Christian Raimo, sospeso dall’insegnamento per aver criticato le parole di Valditara.

“Non so capire se ci sia dietro un disegno. Certo stiamo assistendo a un attacco violento contro scrittori. Siamo considerati dal governo nemici politici e la cosa è allarmante – spiega Lagioia -. La libertà di espressione è sotto attacco, è molto grave”. In un’intervista a La Stampa lo scrittore sottolinea che “più che una querela l’ho trovata un’intimidazione civile. Il ministro mi chiede dei soldi per aver ironizzato su un suo tweet, tra l’altro sostenendo di avermi proposto una mediazione che non mi è mai arrivata”, aggiunge. “I liberi cittadini devono poter criticare e prendere in giro i potenti, altrimenti viene meno la democrazia- conclude -. Valditara spiega poi che la libertà di espressione è sacra, mentre in realtà cerca di schiacciarla”.

Valditara: si confonde la critica con l’ingiuria

In difesa di Lagioia, che non ha mai digerito il fatto di essere stato estromesso dall’incarico di direttore del salone del libro di Torino, è intervenuto persino Elly Schlein. “Chiediamo al ministro Valditara e alla presidente Meloni se esista ancora in questo Paese la libertà di manifestare il proprio pensiero”, ha tuonato la segretaria del Pd.

A lei ha risposto lo stesso Valditara: “Prendo atto che l’onorevole Schlein è per la libertà di insulto. Confonde la critica con l’offesa e l’ingiuria”, dice. E aggiunge: “chi ricorre all’insulto personale nella polemica politica ha idee molto deboli”. Il legale di Valditara, Alessandro Paone, ha precisato che il ministro “non ha sporto querela in sede penale nei confronti del Nicola Lagioia” e a quest’ultimo “è stato notificato un atto di citazione in sede civile, dopo che lo scrittore si è sottratto volontariamente alla alla preventiva procedura di mediazione”.

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