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L’ultimo tango a Parigi torna a fare scandalo: annullata una proiezione del film dopo le proteste delle femministe

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Dopo più di mezzo secolo, Ultimo tango a Parigi fa discutere, e proprio a Parigi. Un prestigioso cinema francese ha annullato la proiezione del film di Bernardo Bertolucci dopo che gruppi per i diritti delle donne hanno protestato contro la scandalosa scena di sesso girata senza il consenso dell’attrice protagonista, Maria Schneider.

La Cinémathèque française di Parigi ha dichiarato di aver abbandonato l’idea di proiettare il film dopo aver ricevuto minacce. “Siamo un cinema, non una fortezza. Non possiamo correre rischi per la sicurezza del nostro personale e del pubblico”, ha dichiarato Frédéric Bonnaud, direttore della Cinémathèque, l’archivio cinematografico in parte finanziato dallo Stato.

Ultimo tango a Parigi avrebbe dovuto essere proiettato domenica sera nell’ambito di una retrospettiva su Marlon Brando. Il film esplora la relazione tra un americano vedovo – interpretato da Brando – e una donna molto più giovane, interpretata da Schneider.

La scena di sesso anale fu simulata, ma Schneider, che all’epoca aveva 19 anni, ha detto di averla vissuta come una violenza, in quanto era stata decisa e messa in scena senza preavviso o preparazione. Accuse fatte per la prima volta negli anni ’70, ma per lungo tempo ignorate.

“Mi sono sentita un po’ violentata sia da Marlon Brando che da Bertolucci”, ha detto la Schneider quattro anni prima della morte, avvenuta nel 2011. Ultimo tango a Parigi è un film che ha distrutto la vita dell’attrice, portandola ad anni di abuso di droghe.

Bertolucci ha risposto alle accuse dell’attrice, insistendo sul fatto che la scena non era stata improvvisata il giorno delle riprese, ma riconoscendo che la Schneider non era stata informata. Il regista parlò di una “decisione artistica”: non dirglielo per catturare la sua reazione. “Mi sento in colpa, ma non me ne pento”, furono le parole del regista.

Judith Godrèche, attrice e figura di spicco del movimento #MeToo francese, era stata molto critica nei confronti della decisione della Cinémathèque di proiettare il film. I critici avevano anche attaccato la tempistica della proiezione, arrivata nelle fasi finali del processo al regista Christophe Ruggia, accusato di aver adescato e abusato di Adèle Haenel durante e dopo le riprese del suo film del 2002 Les Diables (I diavoli), quando la protagonista aveva 12 anni. Ruggia ha definito le accuse “pure bugie”.

Se fosse andata avanti l’idea della proiezione, questa sarebbe arrivata, peraltro, anche verso la fine del processo per stupro di gruppo di Mazan. Verdetto e condanne sono attesi per la fine di questa settimana.

Dominique Pelicot, 72 anni, rischia fino a 20 anni di carcere per aver drogato la moglie Gisèle e aver invitato estranei ad abusarne. Una vicenda che ha scosso l’intera Francia e l’opinione pubblica internazionale, con Gisèle che, per il suo coraggio, è presto divenuta simbolo di una lotta senza frontiere alla violenza sulle donne. Col marito, alla sbarra ci sono 50 uomini accusati di stupro aggravato o abusi sessuali.


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Dopo più di mezzo secolo, Ultimo tango a Parigi fa discutere, e proprio a Parigi. Un prestigioso cinema francese ha annullato la proiezione del film di Bernardo Bertolucci dopo che gruppi per i diritti delle donne hanno protestato contro la scandalosa scena di sesso girata senza il consenso dell’attrice protagonista, Maria Schneider.

La Cinémathèque française di Parigi ha dichiarato di aver abbandonato l’idea di proiettare il film dopo aver ricevuto minacce. “Siamo un cinema, non una fortezza. Non possiamo correre rischi per la sicurezza del nostro personale e del pubblico”, ha dichiarato Frédéric Bonnaud, direttore della Cinémathèque, l’archivio cinematografico in parte finanziato dallo Stato.

Ultimo tango a Parigi avrebbe dovuto essere proiettato domenica sera nell’ambito di una retrospettiva su Marlon Brando. Il film esplora la relazione tra un americano vedovo – interpretato da Brando – e una donna molto più giovane, interpretata da Schneider.

La scena di sesso anale fu simulata, ma Schneider, che all’epoca aveva 19 anni, ha detto di averla vissuta come una violenza, in quanto era stata decisa e messa in scena senza preavviso o preparazione. Accuse fatte per la prima volta negli anni ’70, ma per lungo tempo ignorate.

“Mi sono sentita un po’ violentata sia da Marlon Brando che da Bertolucci”, ha detto la Schneider quattro anni prima della morte, avvenuta nel 2011. Ultimo tango a Parigi è un film che ha distrutto la vita dell’attrice, portandola ad anni di abuso di droghe.

Bertolucci ha risposto alle accuse dell’attrice, insistendo sul fatto che la scena non era stata improvvisata il giorno delle riprese, ma riconoscendo che la Schneider non era stata informata. Il regista parlò di una “decisione artistica”: non dirglielo per catturare la sua reazione. “Mi sento in colpa, ma non me ne pento”, furono le parole del regista.

Judith Godrèche, attrice e figura di spicco del movimento #MeToo francese, era stata molto critica nei confronti della decisione della Cinémathèque di proiettare il film. I critici avevano anche attaccato la tempistica della proiezione, arrivata nelle fasi finali del processo al regista Christophe Ruggia, accusato di aver adescato e abusato di Adèle Haenel durante e dopo le riprese del suo film del 2002 Les Diables (I diavoli), quando la protagonista aveva 12 anni. Ruggia ha definito le accuse “pure bugie”.

Se fosse andata avanti l’idea della proiezione, questa sarebbe arrivata, peraltro, anche verso la fine del processo per stupro di gruppo di Mazan. Verdetto e condanne sono attesi per la fine di questa settimana.

Dominique Pelicot, 72 anni, rischia fino a 20 anni di carcere per aver drogato la moglie Gisèle e aver invitato estranei ad abusarne. Una vicenda che ha scosso l’intera Francia e l’opinione pubblica internazionale, con Gisèle che, per il suo coraggio, è presto divenuta simbolo di una lotta senza frontiere alla violenza sulle donne. Col marito, alla sbarra ci sono 50 uomini accusati di stupro aggravato o abusi sessuali.


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