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Vittorio Veneto, il consigliere Braido fa il vigile anti monopattini

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«Per favore, il casco?». L’avvocato Giovanni Braido, già candidato sindaco della Lega, poi disconosciuto dal partito come proprio consigliere, si è improvvisato sentinella del nuovo Codice della strada voluto dal ministro Matteo Salvini.

Che prevede casco, assicurazione e targa per chi viaggia in monopattino. E sono in tanti ad utilizzarlo per spostarsi, tra loro anche gli ospiti del Ceis.

«Già dalle prime ore del mattino ho perlustrato il centro di Vittorio Veneto, piazza del Popolo, i giardini, viale della Vittoria, passeggiando come faccio quotidianamente, per riscontrare se chi sfrecciava con quel mezzo rispettava le norme nuove del codice licenziato da Salvini. Ovviamente non potevo chiedere l’assicurazione», racconta Braido. «Mi hanno incrociato numerose persone in monopattino, tutti privi del casco e della targa».

Il consigliere comunale lungo il viale della Vittoria ha incrociato anche un ragazzo, che di certo non era ospite del Ceis, pure lui privo di protezione. «Mi ha schivato per poco. Ho alzato la voce, per protestare. Per tutta risposta mi ha mandato a quel paese».

In un caso Braido ha segnalato un presunto abuso ad un vigile di passaggio. «Nel pomeriggio, durante una seconda uscita, ho finalmente incrociato, ai giardini, uno straniero col casco. Mi ha raccontato che da mesi è ospite del Ceis, ma che è privo di documenti. Mi sono complimentato con lui, ma solo per la protezione» puntualizza l’avvocato.

Vent’anni fa l’esponente della Lega era rimbalzato agli onori delle cronache perché aveva fatto dipingere di verde, il colore adottato da Bossi per il movimento, le panchine rosse dei giardini pubblici.

«Mi aspettavo che l’amministrazione comunale diffondesse un’informativa sulle principali novità del nuovo codice stradale, con particolare riguardo proprio ai monopattini che da tempo rappresentano un autentico pericolo per chi passeggia lungo il viale della Vittoria. Un’informativa da indirizzare soprattutto al Ceis che ha 200 ospiti stranieri. Invece nessuno si sta interessando a questi problemi».

Braido, dunque, riscopre la sua anima leghista e domenica sarà a Serravalle per solidarietà con il segretario nazionale Matteo Salvini.

«Sì, nonostante l’espulsione, che, però, non è dipesa da lui», precisa subito Braido. Roberto Parrella, ex segretario, ma riconosciuto ancora tale dai leghisti storici di Vittorio Veneto, ha organizzato un gazebo in piazza Flaminio a sostegno del leader del partito sottoposto a processo. «Se il partito ritorna alle origini fondative, quindi, per esempio, al valore della sicurezza intesa come bene primario, io ci sto ancora. E sono pronto a confermare la tessera».