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L’Udinese illude, poi crolla sotto i colpi del Napoli: finisce 1-3

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L’Udinese illude e poi crolla sotto i colpi del Napoli che allo Stadio Friuli - Bluenergy Stadium non arretra di un millimetro e risponde al tentativo di fuga dell’Atalanta, mentre la squadra di Runjaic, con un Sanchez in panchina solo per assaggiare il clima partita, a lungo andare paga le assenze di Davis, Payero e Zarraga. Guidato anche dagli incastri dettati dal Napoli, mister Kosta ha proposto un 3-5-2 fin dall’inizio, il modulo che gli aveva permesso a Monza di frenare la corrente avversa e di piazzare poi il gol della vittoria in contropiede. E l’Udinese anche contro la squadra di Antonio Conte gioca così. Si chiude a riccio abbassando gli esterni, Ehizibue a destra e Zemura a sinistra, per ricompattare la linea difensiva a cinque quando gli azzurri prendono possesso della trequarti d’attacco, con Kristensen (preferito a Touré), Bijol e Giannetti a formare il nucleo centrale che deve vedersela con Lukaku, punta centrale del Napoli con ai fianchi da una parte Politano, dall’altra Neres.

C’è però poco spazio per gli inserimenti da dietro e l’Udinese è decisamente più reattiva con gli interni di centrocampo scelti da Runjaic. Da una parte Lovric (e poi Atta, quanto lo sloveno è costretto a uscire dal campo per un problema muscolare alle gamba destra), dall’altra Ekkelenkamp ripartono spesso e volentieri, trovando un appoggio in Lucca, abile anche nel fare da sponda. È lui che mette giù i palloni lanciati lunghi per scavalcare il centrocampo del Napoli, palloni che permettono alla Zebretta di affacciarsi nei pressi dell’area avversaria, tanto che quando Zemura cerca il pertugio per una conclusione dal limite trovando il braccio di Lobotka non si può dire che si tratta di soltanto di una botta di fortuna.

Ricordate l’avvio di partita a Monza? Ekkelenkamp per Zemura, cross e gol di Lucca. Stavolta ancora l’Olandese a pressare alto e tiro dell’africano per il penelty dell’1-0. Che Thauvin realizza in due tempi. Parata di Meret e sulla respinta volée del francese che torna al gol a distanza di tre mesi della notte di Parma che portò l’Udinese in testa alla classifica da sola. Una volta in vantaggio, tuttavia, i bianconeri non riescono a scalfire minimamente la corazza del Napoli che continua a macinare gioco e solo grazie ai miracoli di Sava – in particolare su una conclusione di Anguissa – riescono a chiudere la prima frazione in vantaggio.

Nell’intervallo Conte sistema meglio le proprie pedine. Ordina a Di Lorenzo di avanzare il raggio d’azione per affiancare Politano a destra, disinnescando così il raddoppio sistematico di Ekkelenkamp. Lo stesso fa con McTominay che spalleggia Neres. Non solo: Lobotka arretra giocando quasi da libero davanti alla difesa, tra i due centrali rimanenti, Buongiorno e Rrahmani che di occupano d Lucca. La mossa paga, tanto che risucchiando le marcature Lukaku dopo pochi minuti della ripresa su un lancio dalla sinistra trova lo spazio per il gol del pareggio.

Lobotka è davvero padrone delle ripartenze, senza trovare l’opposizione di Thauvin, il numero 10 bianconero di spegne con il passare dei minuti. Il segnale? Appena scoccata l’ora di gioco batte un corner dalla sinistra che non arriva neppure nell’area piccola. In quel momento si apre la possibile discussione sui cambi. Runjaic inserisce Kamara per un Ehizibue completamente sbalestrato, al punto che viene scorto almeno in un paio di azioni aggiungersi a Lucca per giocare da centravanti aggiunto. Insomma, un laterale fantasista. Come dire, un a vettura a benzina e anche diesel. Pura fantascienza. L’alternativa – restando in tema automobilistico – l’esterno plug-in Zemura che se la cava anche a destra e vene spostato là con l’innesto di Kamara, ma Neres è inarrestabile ormai e in panchina c’è ben poco di buon per cambiare la partita che è tutta nelle mani del Napoli dopo l’autorete di Giannetti e la percussione di Anguissa per il 3-1. Quando entrano Bravo, Rui Modesto e Abankwah la partita è già finita.