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Meloni a sorpresa sul palco di Atreju col premier libanese Mikati: “Amico mio e dell’Italia”

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Dal palco di Atreju nel cuore di Roma, pulsano le arterie che portano ai gangli connettivali internazionali che rivivono nell’agenda delle emergenze mondiali. Ed è da lì, dal Circo Massimo e dal palco della kermesse romana di FdI che il dibattito diplomatico e geopolitico trae nuova linfa e spunti d’attualità. Come è da lì che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato il primo ministro del Libano Najib Mikati sul palco di Atreju, la kermesse del suo partito.

Meloni a sorpresa sul palco di Atreju accoglie il premier libanese Mikati

E allora: «Sono qui velocemente per presentare il prossimo ospite perché ci tengo – ha esordito la leader di FdI –. Una persona alla quale tengo molto, con cui abbiamo molto lavorato in questi mesi difficili, particolarmente sulla crisi mediorientale, e con cui siamo arrivati a un primo passo importante: l’avvio di un cessate il fuoco in Libano. Ho chiesto a questo mio amico, amico dell’Italia, di venire a raccontarci il suo punto di vista sulla crisi mediorientale e la situazione in Libano».

Italia-Libano, solo poco prima l’incontro a Palazzo Chigi

Solo poco prima, Meloni aveva ricevuto a Palazzo Chigi il premier albanese accolto dal picchetto d’onore. Poi, al termine dell’incontro, in una nota, la premier «ha confermato l’impegno del governo italiano per sostenere la tenuta del cessate il fuoco in Libano, ricordando anche il fondamentale ruolo svolto dall’Italia attraverso il contingente presso la missione Unifil e il comando del Comitato Tecnico-Militare per il Libano, che ha il compito di coordinare il sostegno internazionale alle Forze Armate Libanesi».

La premier: “Il primo ministro del Libano amico mio e dell’Italia”

Ma non solo. Perché nel corso del summit tra la premier Meloni e Mikati, «è stata discussa anche la situazione in Siria». Un confronto nel corso del quale il presidente Meloni ha sottolineato «la necessità di preservarne l’unità e l’integrità territoriale. E l’importanza di assicurare l’inclusività e la protezione delle minoranze«. Meloni – sottolinea l’Ansa a riguardo – «ha infine condiviso con il primo ministro Mikati l’urgenza di creare le condizioni per un ritorno dei rifugiati che sia volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile».

Meloni a sorpresa su palco Atreju accoglie premier libanese Mikati

Dunque, da Palazzo Chigi al palco del Circo Massimo di Atreju, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni si è presentata alla platea capitolina a sorpresa per annunciare l’intervista del premier libanese, Najib Mikati. Accolta dal pubblico della kermesse con cori di incoraggiamento che al coro di «Giorgia, Giorgia!» inneggiavano al dialogo, e a cui la premier ha risposto con un sorriso. Meloni ha poi preso posto in prima fila per ascoltare l’intervento di Mikati.

Mikati a Meloni: «Mia cara Giorgia, stai facendo un grande lavoro»

Mikati che ha esordito come meglio non avrebbe potuto, asserendo intanto: servirebbero «50 pagine di discorso per parlare dell’Italia e di Giorgia Meloni». E proseguendo poi: «Mia cara Giorgia, forse non sarebbero sufficienti 50 pagine» perché «stai davvero facendo un grande lavoro e stai creando rapporti davvero buoni e stretti con il mio Paese, il Libano», ha confermato il premier libanese, Najib Mikati, sul palco di Atreju. Di più. al cospetto della platea di Atreju Mikati rilancia: «Siamo davvero grati per quello che avete fatto» ed «è un onore essere qui», ribadisce il premier libanese, Najib Mikati, sul palco di Atreju, esprimendo «gratitudine alla premier Giorgia Meloni, amica del Libano».

Mikati: «Meloni amica del nostro Paese. Siete tra i primi partner commerciali»

E infatti Mikati al Circo Massimo ha parlato delle «proficue relazioni tra Libano e Italia», sottolineando come siano «radicate nella storia e basate sul rispetto reciproco», esempio di «cooperazione e amicizia». Confermando come «l’Italia resti uno dei partner commerciali importanti del Libano». Quindi, proseguendo evidenziando come «commercio bilaterale e investimenti abbiano un ruolo significativo nell’economia di entrambi i Paesi». E come «le aziende italiane abbiano fatto investimenti importanti in Libano, contribuendo allo sviluppo di settori chiave». Sul punto, peraltro, Mikati ha citato infrastrutture, energia e turismo, rimarcando «la partnership economica che ha creato opportunità per crescita e innovazione – ha detto – con benefici per entrambi i Paesi».

La presenza dell’Italia cruciale per la missione Unifil

Tutti motivi e input che inducono a considerare, a detta di Mitaki, «l’Italia un importante sostenitore Unifi». E «la sua presenza nella missione di peacekeeping nel sud del Libano davvero cruciale», ha ribadito il premier libanese Najib Mikati sul paco di Atreju. Perché «la perseveranza e l’impegno dell’Italia rispetto a Unifil è stato dimostrato durante l’attacco israeliano al contingente italiano nel sud del Libano», ha aggiunto Mikati.

Sulla Siria del dopo Assad: «I rifugiati tornino a casa, l’Europa aiuti per il loro ritorno»

Anche perché, «dopo la trasformazione politica in Siria», con la fine dell’era Assad, la «miglior soluzione per i siriani è tornare nelle loro terre», ha sostenuto sul palco di Atreju Najib Mikati, premier di un Libano che dal 2011 ha accolto tanti siriani in fuga dalla patria, teatro di proteste anti-Assad presto bloccate da una sanguinosa repressione, poi sfociata in conflitto.

E sulla Siria, Mikati: è la fine di un’era. Impatto e cambiamenti vanno oltre la caduta del regime

Concludendo sul punto: «In Medio Oriente soffiano venti di cambiamento in una direzione che segna l’alba di una nuova era. E pochi giorni fa abbiamo assistito a un cambiamento significativo in Siria, con la caduta di un regime di lunga data, che ha segnato un momento fondamentale nella storia della Nazione e simboleggiato la fine di un’era politica e militare»… Pertanto, ha quindi tirato le somme Mikati, «la comunità internazionale, in particolare l’Europa, dovrebbe assistere il ritorno dei siriani», ha aggiunto Mikati. Affermando che «il Libano sta collaborando a stretto contatto con l’Europa per prevenire le migrazioni illegali. Libano e Italia – ha infine rimarcato – condividono le stesse preoccupazioni e continueranno a lavorare insieme per la sicurezza della regione del Mediterraneo».

 

 

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