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Il ministro Pichetto Fratin ad Atreju: “Non è esclusa la ripresa delle importazioni del gas dalla Russia”

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«Il nostro Paese non è autosufficiente nella produzione di energia. Noi siamo legatissimi al gas e soggetti a rischi geopolitici. Non possiamo andare avanti con costi dell’energia più alti del 40% rispetto ai principali competitor. Non escludo che si possa prelevare altro gas dalla Russia, ma soltanto in seguito a un accordo internazionale». Con queste parole, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha acceso il dibattito nel panel Energia sovrana e sostenibile ad Atreju.

Pichetto Fratin: “Il ritorno al nucleare è un dovere verso le future generazione”

Il panel, moderato da Nicola Porro, ha visto confrontarsi politici, esperti e industriali sulle sfide energetiche che l’Italia dovrà affrontare per rimanere competitiva. Pichetto Fratin ha annunciato un progetto ambizioso: «Nel primo Consiglio dei ministri del 2025 presenterò una legge quadro per il ritorno al nucleare, che preveda una serie di azioni, compresa la certificazione. Perché credo che il dovere che abbiamo, verso le future generazioni, è dare il quadro giuridico a posto»

Calenda: “Se vogliamo che l’Italia torni a prosperare, dobbiamo affrontare le sfide legate all’energia

Carlo Calenda, leader di Azione, senza mezzi termini ha definito l’attuale situazione italiana come «autolesionismo»: «Non possiamo continuare a ignorare il fatto che la gestione dell’energia in Italia sta impedendo al Paese di progredire come una nazione normale. Se non affrontiamo seriamente il problema dell’energia, rischiamo di condannare le nostre imprese». Il suo intervento ha messo in luce le inefficienze strutturali che bloccano la realizzazione di infrastrutture fondamentali. «Non è possibile che un progetto come una nave di gassificazione venga discusso per 15 anni senza arrivare a una conclusione. Ci vuole un po’ di coraggio, però credo che lo possiamo trovare insieme».

Rotelli: “L’indipendenza energetica non può essere raggiunta esclusivamente con le rinnovabili, ma…”

Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione ambiente, ha offerto una visione pragmatica e articolata sulla questione energetica italiana. «Parliamo di un mix energetico per l’Italia che tenga conto delle diverse esigenze e tecnologie disponibili. Siamo pronti a esaminare le possibilità, a misurare i costi delle varie tecnologie e a capire quale accordo o combinazione sia più adatta», ha dichiarato.

Rotelli ha sottolineato che l’indipendenza energetica non può essere raggiunta esclusivamente con le rinnovabili, ma «attualmente, circa il 45% dell’energia elettrica del Paese proviene da fonti rinnovabili, e in alcuni mesi di quest’anno abbiamo superato il 50%. Questo risultato è stato raggiunto nonostante un governo spesso etichettato come “negazionista” sul clima».

Gli esperti: innovazione e giovani per vincere la sfida

Dal mondo della ricerca e dell’industria sono arrivate proposte concrete. Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, ha spiegato: «I tempi sono autorizzativi ma anche di organizzazione. C’è una staffetta tecnologica, ossia diverse tecnologie per il nucleare fino ad arrivare alla fusione».

Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, ha puntato l’attenzione sulla formazione e la ricerca: “Se non investiamo e incoraggiamo i giovani a studiare questo campo, rischiamo di tornare all’età della pietra. Attrarre giovani menti è fondamentale per un percorso che sarà lungo ma inevitabile.”

Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel, ha anche sottolineato il problema dei tempi: «In Italia aspettiamo sempre 7-8 anni per un’autorizzazione. Non possiamo fare domani mattina ciò che avremmo dovuto pianificare anni fa, ma dobbiamo dare una prospettiva concreta».

Pecoraro Scanio: “Non possiamo ignorare il nucleare”

Un’eco a favore del nucleare non poteva mancare da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde: «Noi importiamo energia, energia per lo più nucleare. Non possiamo far finta di disinteressarci. Dove c’è il nucleare, l’energia costa la metà». Ha poi aggiunto che «il nucleare oggi non significa fare i vecchi reattori, ma utilizzare tecnologie green che emettono pochissimo CO2 e occupano meno territorio».

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