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Fs apre a investitori privati nell’Alta Velocità: “Così da ridurre la necessità di soldi pubblici. Riporteremo in orario 50mila treni l’anno”

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Se ne parlava da mesi, ora è ufficiale: Ferrovie dello Stato apre a investitori terzi nella rete Alta Velocità. I privati, insomma, potranno affiancare il gruppo così da “ridurre il fabbisogno di capitali pubblici”. La svolta è contenuta nel piano strategico 2025-29 del gruppo che conta di aumentare il numero di linee Av e pone tra gli obiettivi quello di “riportare in orario 50mila treni l’anno”, come ha assicurato l’ad Stefano Donnarumma. Un impegno importante, visti i notevoli disagi degli ultimi anni di fronte ai quali Fs non ha mai rilasciato dati dettagliati per tratta, conteggiando – tra l’altro – come puntuali anche convogli arrivati con ritardi fino a 10 minuti.

Per quanto riguarda l’apertura ai privati, ha specificato l’amministratore delegato, non si tratta di “fare a pezzi” il gruppo Fs: “Non è il nostro progetto. Il nostro progetto è un’idea strategica, il modello Rab. Significa che si identifica una porzione dell’infrastruttura e un progetto dopodiché si avviano dei colloqui tutto sotto il controllo dell’autorità competente e del ministero competente. In questo caso parliamo dell’asset Alta Velocità, che ha un valore stimato al momento di circa 8 miliardi”.

Il manager ha sottolineato che l’apertura di nuove tratte di alta velocità è necessaria per collegare territori finora non serviti, così da “aumentare del 30%” le persone raggiunte dall’Av. Il piano quinquennale prevede 100 miliardi di investimenti. Donnarumma parla di una “fase di trasformazione ambiziosa, mirata non solo a innovare i processi operativi, ma anche a migliorare sensibilmente i servizi offerti” e punta a “imprimere una netta discontinuità”. L’obiettivo, ha aggiunto, è “affrontare con maggiore efficacia le sfide economico-finanziarie e potenziare ulteriormente le infrastrutture e la qualità del servizio”.

Sull’ultimo punto, Donnarumma si è focalizzato sulla connettività a bordo: “Troveremo il modo di pagarla e la dobbiamo realizzare perché non è possibile che non riusciamo a trovare il modo con gli altri operatori di spendere 100-200 milioni per garantire a tutti gli italiani che viaggiano sull’alta velocità di fare una telefonata, una videocall o scaricare una presentazione”. E assicura: “Lo faremo nell’arco del mio mandato”, ha detto l’amministratore delegato.

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