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La storia del pianeta: i fossili del Fvg aiutano una nuova intelligenza artificiale a datare le rocce

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Le rocce del Friuli Venezia Giulia raccontano la storia della Terra. Un patrimonio geologico senza eguali in Italia per la sua completezza, sconosciuto ai più. Il paleontologo Andrea Baucon, classe 1981, originario di Gorizia, ricercatore all’Università di Genova, dipartimento di Scienze della Terra, dell’ambiente e della vita, (Distav) sta studiando nuovi reperti fossili che ha esaminato questa estate in alcune rocce nella zona di Barcis, su indicazione di un appassionato naturalista. Proprio fra Barcis e Piancavallo Baucon intende concentrare le sue prossime ricerche.

«Si tratta di icnofossili, ovvero tane fossilizzate di invertebrati. Risalgono probabilmente a 225 milioni di anni fa» spiega Baucon, che a breve pubblicherà il suo studio. «Cerco di capire quale animale le abbia create e quale fosse il suo comportamento». Il paleontologo friulano è molto legato alla sua terra d’origine «anche per motivi di ricerca». Ha studiato anche «le successioni fossilifere a nord di Udine (Pramollo, Sauris, Val Dolce)».

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I dati raccolti in questi siti sono stati utilizzati per allenare la prima intelligenza artificiale specializzata in Scienze della terra, GeologyOracle, frutto del lavoro di Baucon e del collega Carlo Neto de Carvalho, responsabile scientifico del geoparco di Naturtejo, sito Unesco in Portogallo. Proprio qui Baucon ha lavorato mentre completava il suo percorso formativo (laurea triennale a Trieste in Geologia, specialistica, dottorato in paleontologia a Milano).

La nuova intelligenza artificiale «può datare le rocce, analizzare il paleoclima, interpretare paesaggi». È stata sviluppata, per colmare un vuoto nel campo delle Scienze della Terra, da Neto de Carvalho e Baucon. «Ci è venuta l’idea – approfondisce Baucon – di creare un corpus di testi geologici che coprono tutti gli ambiti e abbiamo utilizzato la tecnologia Chat Gpt, aumentando le performance nel campo della geologia. L’abbiamo allenata inserendo anche molti dati provenienti dal Friuli Venezia Giulia».

Le performance dell’intelligenza artificiale sono state sottoposte al vaglio di un comitato internazionale di professori universitari. Geologyoracle ha risposto correttamente al 79,6% delle 152 domande. «Nonostante i risultati siano eccellenti, raccomando un approccio critico: l’intelligenza artificiale può sbagliare» una nota congiunta diffusa dall’Università di Genova, Naturtejo e Unesco riporta le dichiarazioni del geologo Neto de Carvalho.

Come funziona l’oracolo telematico? Si trova all’indirizzo http://geologyoracle.com, è gratuita e si può interrogare, come se fosse un geologo umano. Per esempio, si può chiedere “Perché si sono estinti i dinosauri?”e ricevere una risposta dettagliata, in linguaggio naturale. L’Ai elabora le risposte sfruttando il suo ricco database, in cui sono stati inseriti dati provenienti dai siti friulani.

«Nella zona di Sauris – racconta Baucon – si può toccare con mano una cosa unica, il passaggio dal Permiano al triassico: affiorano rocce che registrano gli eventi biologici avvenuti tra 252 e 245 milioni di anni fa, al passaggio tra il periodo Permiano e il Triassico. Il limite tra questi due periodi geologici corrisponde alla più grande estinzione mai avvenuta sul nostro pianeta: anche per questo ho allenato l’intelligenza artificiale GeologyOracle con questi dati fondamentali da Sauris».

Baucon sottolinea che il patrimonio geologico friulano è di inestimabile valore. Il suo collega Carvalho è «rimasto colpito e affascinato dalla diversità di rocce fossili che abbiamo in Feiuli Venezia Giulia». «Quello che distingue la nostra regione – rivela il palentologo friulano – è la completezza del registro geologico. Possiamo percorrere la storia della vita macroscopica sul pianeta quasi nella sua interezza. Le rocce più antiche risalgono all’Ordoviciano e testimoniano una delle prime glaciazioni. Il Friuli Venezia Giulia è come una zattera che ha attraversato tempo e spazio. 450 milioni di anni fa si trovava vicino al Polo sud. Poi per via della tettonica a placche si è spostato sempre più verso Nord, fino ad attraversare l’equatore all’epoca dei dinosauri, per poi giungere alla posizione attuale. Tutto questo percorso, di migliaia di chilometri, ha lasciato testimonianze nelle rocce e possiamo esaminarlo».

Quali sono le zone più interessanti in provincia di Pordenone? «Sicuramente il Gorgazzo, dove troviamo forme molto particolari del paesaggio carsico. Ma anche Piancavallo: nei prati si possono trovare centinaia di ricci di mare fossilizzati. È come salire su una macchina del tempo. Fra Piancavallo e Barcis concentrerò le mie prossime ricerche: sono ricche di icnofossili. Ricordo a tutti che la raccolta dei fossili è vietata. Sulle sponde del lago di Barcis si possono trovare le rudiste: si tratta di conchiglie a forma di cono che occupavano la nicchia ecologica dei coralli quando il Friuli Venezia Giulia era solcato dai dinosauri».