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Finalmente la Triestina calcio c’è

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Dal caldo del 24 agosto al freddo dell’8 dicembre. Dopo tre mesi e passa di gelo al Rocco (senza buche) c’è la fiammata dell’Unione, quella che regge la bora, quella capace di riportare la squadra sotto la Furlan che canta e non contesta. Ecco la fiammata che regala la gioia di vincere un derby da 16 anni senza successi. Ma soprattutto il 2-0 sul super Vicenza è il segnale che, dopo la già confortante prestazione di Padova, Tesser ha in mano la squadra e la sta forgiando da par suo, al di là dei limiti tecnici ereditati specie davanti. Ma anche lì, quando il gruppo si muove all’unisono, c’è la possibilità di sopperire al deficit e la doppietta di Olivieri lo dimostra.

L’Unione ha irretito l’avversario con un pressing di livello a centrocampo, ha saputo verticalizzare, è stata capace di stingere i denti, ha avuto dalla sua un episodio determinante (il rigore dubbio su Vertainen) dopo averne subito uno negativo (il penalty non concesso nel primo tempo). La seconda vittoria (dopo quella all’esordio) è meritata ma non deve distogliere l’attenzione dall’obiettivo: bisogna risalire in fretta la classifica e lo si fa vincendo con le squadre sporche. Ma a questo ci si penserà da domani.

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IL VICENZA PRESSATO

Consentire alla squadra di Vecchi di manovrare dal centrocampo sarebbe stato letale. Tesser imposta alla grande la partita. Intanto non rinuncia alle due punte (Vertainen e Olivieri), fa lavorare di brutto il trequartista (D’Urso) e mette Correia, Braima e Vallocchia alle costole della mediana biancorossa. E le verticalizzazioni di Correia tornano quelle di un anno fa. È questo il leit motiv del primo tempo.

SQUADRA TRASFORMATA

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Chi ha avuto la sventura di assistere allo scempio di questi mesi vede in campo una squadra trasformata. Il piglio è quello di chi ha fiducia. Il nobile Vicenza non riesce a imbastire trame e ci prova due volte dalla distanza ma trova un Roos superlativo. Olivieri in avvio strappa una palla a Confente e segna. L’arbitro vede un fallo. Poi il direttore di gara non si accorge di un mani netto di Cuomo su traversone di un leggiadro e volitivo Tonetto (37’). Unione in partita ma al riposo senza quel golletto che ci stava.

LA SVOLTA

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La squadra di Vecchi si fa rivedere con il piglio di chi vuol dettare la sua legge. Ma non ci riesce. E così l’Unione (con le punte mobili ma che non tirano) pesca il jolly. Vertainen entra in area a destra, Sandon lo contrae. L’impatto non è brutale ma il finlandese va a terra. L’arbitro stavolta fischia: Olivieri spiazza Confente (11’). Il Rocco esplode, gli oltre mille vicentini continuano a cantare convinti di poter recuperare.

L’APOTEOSI

Vecchi mette in campo tutta la sua batteria d’attacco (Zamparo, Capone) ma l’Unione è concentrata e il titolato avversario non punge. Tesser dà il cambio a D’Urso (Voca) e a Struna infortunato (Bianconi). Carraro si becca il secondo giallo . È il segnale della buona giornata e al 38’ scatta il contropiede: Voca dà un pallone d’oro a Olivieri il cui destro fulmineo va sotto la traversa. È l’apoteosi per gli alabardati. È la fine di un incubo durato 3 mesi con 11 sconfitte. Troppo bello per essere vero. Eppure lo è. E il bello ora può cominciare. —