Consorzio per il Calcio Montebelluna, ecco le prime adesioni: «Ci sono due imprese»
Ci sono le prime due adesioni al consorzio per rilanciare il Calcio Montebelluna. Il progetto, lanciato da Nicola Palumbo con l’obiettivo di ricreare la prima squadra di pallone e riportarla ai fasti di un tempo, sta prendendo forma.
Due imprenditori, uno del settore dei software gestionali e l’altro delle telecomunicazioni, hanno confermato la loro partecipazione. Altri professionisti hanno manifestato interesse e sono in corso approfondimenti.
Il consorzio è ancora in fase embrionale, entro la fine dell’anno la speranza è di arrivare a quattro o cinque imprese aderenti per lanciare definitivamente il progetto. L’azienda Prodeco Pharma, attuale proprietaria del Calcio Montebelluna che al momento opera solo con il settore giovanile, rimane per garantire continuità e aspetta di allargare la platea di investitori.
«In queste tre settimane intercorse tra l’incontro pubblico del 18 novembre al Mattorosso abbiamo incontrato degli imprenditori – spiega nel dettaglio Palumbo – Due imprenditori, uno del settore informatico e l’altro della telefonia, hanno detto che se parte il consorzio loro ne faranno parte, un altro ha manifestato interesse e vuole approfondire. Inoltre, c’è stato un incontro con un’associazione di professionisti che ogni mercoledì si incontra per fare network a cui è stato spiegato il progetto».
Ma il consorzio non si limita a Montebelluna. Come racconta Palumbo, si sta aprendo un interessante filone di collaborazioni con enti pubblici, il che si traduce in gestione condivisa degli impianti.
«Ciò non vuol dire che il pubblico metta dei soldi – precisa Palumbo – ma la crisi gestionale del calcio nel territorio è diffusa e non interessa solo Montebelluna, che dal punto di vista economico sarebbe anche sostenibile. Ho incontrato sindaci e vicesindaci che hanno chiesto di allargare il progetto in comuni dove non ci sono più associazioni calcistiche o dove sono in minimi termini o realtà fragili. C’è quindi interesse nel condividere il progetto. Questo fa enorme piacere, soprattutto per la condivisione di campi e infrastrutture ma senza imprenditori non si parte».
Per rendere concreto il progetto, è necessario arrivare a un gruppo di almeno quattro o cinque imprenditori entro la fine dell’anno. «Se raggiungeremo questo obiettivo – sottolinea Palumbo – il consorzio sarà in grado di avviare le prime attività concrete».
Nel frattempo, Prodeco continua a garantire la continuità della società e si mostra disponibile a collaborare con il consorzio. «Siamo in costante contatto con il presidente Giovanni Catania – conferma Palumbo – Loro sono sul pezzo e sono in attesa di evoluzioni».