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Comunali, nel 2025 voterà solo Borso. Castelfranco e Spresiano rinviati al 2026

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Ci sarà un turno elettorale primaverile anomalo, il prossimo anno nella Marca. Si voterà solo a Borso del Grappa, comune commissariato da poche settimane dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri seguite a quelle di tre assessori della giunta del sindaco Flavio Dall’Agnol, che non ha concluso il suo secondo mandato (era stato eletto nel 2017, primo mandato, con una lista civica trasversale).

I comuni che votarono nel 2020 in piena pandemia, ma in autunno (a settembre), slitteranno tutti al 2026, in primavera. E dunque Castelfranco, Spresiano, Vidor e Chiarano.

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Non Arcade, perché il sindaco scelto nel 2020, Fabio Gazzabin, è scomparso durante il mandato. Gli arcadesi sono tornati alle urne nel 2023, eleggendo al suo posto Domenico Presti, che di Gazzabin era stato successore, e nel frattempo passato dalla Lega al Fratelli d’Italia.

Per i sindaci Stefano Marcon (Castelfranco), Marco Della Pietra (Spresiano), Mario Bailo (Vidor) e Stefano De Pieri (Chiarano) ci saranno dunque fra gli 8 e i 9 mesi di mandato in più. Un supplemento che è un effetto postumo della pandemia, e che però diventa un periodo significativo, soprattutto per i cronoprogrammi delle opere pubbliche cantierate o previste in quest’ultimo scorcio di mandato, e per le scadenze amministrative comprese fra il 2025 ed il 2026 (in particolare quelle legate al completamento dei progetti finanziati con il Pnrr).

Aver riportato le lancette alla primavera 2025, per questi comuni, avrebbe significato accorciare di qualche mese il mandato ufficiale di 5 anni.

E così, rinvio inevitabile. I quattro comuni si sposteranno nella casella del 2026. Dove c’erano già altri 8 comuni di cui ben 4 grandi centri a doppio turno – Conegliano, Montebelluna, Villorba, Oderzo, Cordignano, Monfumo, Portobuffolè, e Volpago – anch’essi però rinnovati in autunno, a ottobre 2021, e dunque in predicato di slittare alla primavera 2027.