L’insegna dello Station venduta su Facebook, amarcord di una discoteca storica
Certamente in tanti si ricorderanno l’insegna con la scritta “Station” all’ingresso della storica ex discoteca di Maserà, visibile da Strada Battaglia.
Ebbene, quel cartello è stato venduto giovedì su un gruppo Facebook “Vendo, cerco, offro Padova e dintorni” per la simbolica cifra di poco più di 100 euro.
La storica insegna
L’insegna certamente ha un valore affettivo ancora più elevato, avendo identificato per moltissimi anni l’ex storica sala da ballo, che ha segnato la giovinezza e non solo di generazioni e generazioni.
L’ex discoteca di Maserà è stata abbattuta nel 2018 per lasciare spazio ad un supermercato, ma per 40 anni, fino al 2014, è stata punto di ritrovo di moltissimi padovani e non. Prima Tuca Tuca, poi Angelo Rosa e infine Station, nei fine settimana il dancing era sempre preso d’assalto, con code infinite. In molti ricorderanno le serate a marchio Radio Company a ballare con l’icona Lady Hellen.
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Il cartello d’ingresso è ora tornato in auge e sui social, una volta notato l’annuncio, giovedì si sono scatenati i fans e gli amarcord di tempi che non torneranno più. L’insegna era di Roberto Toson, 61enne residente in via Bolzani, dietro proprio alla disco. «Il cartello ce l’ho dal lontano 2018, quando è stata abbattuta la discoteca», racconta Toson.
«Me l’ero fatto dare dagli operai della ditta durante le operazioni di demolizione.Loro non sapevano cosa farsene e, allora, ho chiesto se potevo tenerla. Ho pagato loro da bere e me la sono portata a casa. Per me aveva un grandissimo valore, avendo frequentato per tantissimi anni assiduamente la discoteca».
La vendita
Toson ha però deciso di disfarsene. «Me la sono goduta per un po’ di anni. Era in garage e dovevo liberare lo spazio. Ho quindi deciso di metterla in vendita».
Una volta postato su Facebook l’annuncio, si è letteralmente scatenato il mondo della notte. «Ho ricevuto almeno una cinquantina di telefonate, senza contare le centinaia di messaggi. Insomma il telefono è stato bollente per molte ore. Ero partito da una cifra simbolica di 5 euro. Quando un altro cultore dello Station mi ha offerto poco più di 100 euro ho deciso di fermarmi e di venderla. Giovedì sera è andata ad un padovano». Niente asta vera e propria quindi.
«Avrei potuto fare una gara a chi offre di più per guadagnare più soldini, ma va bene così». Continua: «Lo Station ora me lo porterò nel cuore. Ho passato tantissimi momenti dentro a quella discoteca. Succedeva che dal giovedì alla domenica ci andassi più volte. Erano gli anni in cui, da appassionato di musica afro, andavo anche alla Baia Imperiale. Quando hanno abbattuto lo Station è stato un colpo al cuore per chi come me amava quel posto e ci ha lasciato tanti ricordi. Ricordi che proprio quell’insegna richiamava ogni volta che andavo in garage. Ora spetterà a chi l’ha presa farne buona cura. So che anche lui è un grande cultore, avendo altro materiale che richiama proprio lo Station».