Parma battuto, riprende la corsa…
Orario insolito, in un giorno insolito, per una partita di Serie A, ma nell’epoca in cui, nel calcio, tutto è concesso, anche Inter-Parma di venerdì, alle 18:30, trova la sua dimensione. Una partita che si presenta non semplice per almeno tre motivi: il primo è legato all’avversario, ostico e rallenta big. Il secondo motivo è legato all’aspetto psicologico dell’aver assistito, impotenti, alla vicenda Bove, mentre il terzo al pensiero della Champions. L’Inter li ha spazzati via tutti segnando, guarda caso, tre gol, uno a motivo, media inglese.
Parma battuto, Di Marco splendido…
Nel titolo di questo paragrafo c’è tutta l’essenza della serata nerazzurra. Ci sono i tre punti e c’è tutta l’essenza di un giocatore partito da lontano, di professione esterno, ma che segna come un attaccante, in termini numerici e di bellezza dei gol.
Il Parma è battuto 3-1. L’autogol finale di Darmian guasta un po’ l’essenza di una serata che è iniziata in maniera complessa, ma che, dopo l’1-0, ha preso una piega piacevole per i cuori nerazzurri. Merito dei ragazzi che hanno saputo divertirsi, dopo aver sbrogliato una matassa non semplice. Merito di due su tutti che hanno fatto svoltare la serata milanese. Federico Di Marco e Henrikh Mkhitaryan si sono divertiti come due bambini al parco giochi.
Il primo, Fede, si è inventato un gol di una bellezza assurda per lui che è abituato, maggiormente, a fare assist e non a inventarsi giocate di tacco ad anticipare gli avversari. Il secondo, l’armeno, deve aver incrociato sulla sua strada l’elisir di lunga vita. Più invecchia e più migliora. Anche con il Parma mette in mostra una prestazione davvero impressionante. Sforna due assist in mezzo ad una partita davvero totale. Fase offensiva e fase difensiva fatta con la stessa grinta di un giovane che deve dimostrare. Con due così ogni obiettivo diventa raggiungibile.
Attacco a metà
L’Inter, ad oggi, si sta godendo fino in fondo solo una metà della ThuLa. Se, infatti, da un lato, Thuram ha trovato una sua dimensione importante in termini di gol, il suo gemello, Lautaro, sta vivendo un periodo complicato in fase realizzativa.
Il francese è arrivato, con quello contro i ducali, a 10 gol in campionato, secondo solo a Retegui che guida la classifica capocannonieri con 12 marcature. I 10 gol testimoniano una crescita che Tikus ha fatto vedere sin dalla prima giornata. Si sta dimostrando sempre più centrale in una squadra che si sta scoprendo capace di sfruttarne appieno le caratteristiche. Nella fattispecie, nella prima serata del Meazza, è stato lesto a deviare in rete una sponda di Bisseck e poi è corso ad abbracciare Simone Inzaghi, uno che di gol se ne intende visto il suo curriculum da giocatore.
L’altra faccia della medaglia è rappresentato da Lautaro Martinez. Nessuno può aprir bocca rispetto all’impegno del capitano. Il 10, però, sta vivendo un periodo molto difficile in termini di gol. La porta sembra stregata. Contro il Parma ha trovato, sulla sua strada, il portiere Suzuki che, in almeno due occasioni, gli ha negato la gioia del gol. Soprattutto nella seconda emerge il concetto di sfortuna che sta attanagliando la stagione del capitano: un colpo di testa a botta sicura respinto, quasi per caso, dall’estremo difensore gialloblu. Dale campeon, S.Siro ti aspetta per esultare insieme.
Leverkusen per chiudere la pratica?
In attesa di rituffarsi in campionato, lunedì 16 a Roma, con la Lazio, i nerazzurri lunedì prenderanno un volo diretto a Leverkusen per un obiettivo Champions da certificare.
Con i 3 punti in terra tedesca, un posto agli ottavi sarebbe, di fatto, prenotato con 180 minuti d’anticipo, considerato il fatto che l’Inter sarebbe, nella peggiore delle ipotesi, seconda in classifica con, davanti a sè, due turni, sulla carta agevoli. Leverkusen rappresenta quel bivio europeo da imboccare nella maniera corretta perchè può farti ammirare un panorama davvero niente male. Con il Parma battuto ci hanno pensato, su tutti, Di Marco e Mkhitaryan, a Leverkusen toccherà alla Thula?
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