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Raffica di furti in un’unica serata: svaligiate 4 case nel Mandamento

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Le giornate si accorciano, arrivano le prime tredicesime, quelle dei pensionati, e i raid dei ladri si sintonizzano sulle frequenze locali. Quattro case, nella medesima serata, sono state visitate dai soliti ignoti. Sottratti denaro contante, gioielli e perfino – in assenza di beni di altro valore – un personal computer.

Si avvicina il periodo delle festività, quando per la fisiologica necessità di effettuare qualche strenna c’è più propensione nelle famiglie a mantenere liquidità in casa, aspetto sempre scoraggiato dalle forze dell’ordine, appunto per evitare questo genere di problemi, ma sotto Natale come si fa? I malviventi ne sono perfettamente consci e difatti si attrezzano.

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Esito: nella serata di sabato un poker di case svaligiato, scorrerie pressoché in sequenza.

Due abitazioni a Monfalcone, una nel quartiere di via Romana, altezza rotonda della Lupa, e una a largo Isonzo, in via Ippolito Nievo, alla periferia Est e Ovest. E due nel Mandamento: a San Canzian d’Isonzo, in via Nazario Sauro, la lunga arteria che collega le frazioni di Pieris e Begliano, e infine a Staranzano, precisamente in via San Giorgio, la strada che per capirsi ospita la storica paninoteca Al Lido.

Proprio qui, l’ultimo furto della carrellata a essere denunciato, al pari degli altri: indagano i Carabinieri delle diverse stazioni dell’Arma presenti sul territorio.

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Un colpo avvenuto in fascia tardo-pomeridiana, cioè dopo le 17.30, quando la coltre di buio inizia ad avvolgere le case. I ladri hanno approfittato della temporanea assenza dell’unica inquilina, una donna di mezza età, tra i 55 e i 60 anni, che doveva portare il cagnolino a sgambare, per scavalcare il terrazzino del piano ammezzato e slabbrare l’angolo della porta-finestra.

Unica consolazione, i malviventi, presumibilmente almeno due – il materiale autore del furto e un palo – hanno risparmiato anelli e monili, accontentandosi del denaro contante, circa un centinaio di euro sul comodino per effettuare il pagamento d’una bolletta, forse la Tari, chissà. A contorno, gli ambienti delle mura domestiche a soqquadro, da prassi in questi casi.

Diversamente è andata nel quartiere Romana, dove i titolari dell’abitazione invece hanno visto volatilizzati gli ori, per un valore di alcune migliaia di euro.

Modalità fotocopia: effrazione e stanze rivoltate come un calzino. Con un salto di qualità, che potrebbe far propendere gli investigatori per l’ipotesi dei professionisti in azione, piuttosto che del ladruncolo o del balordo di paese: l’antifurto è stato neutralizzato, l’allarme messo fuori uso. Non si sa se con la classica modalità della schiuma poliuretanica o altri mezzi.

Non è stato usato, invece, il “Topolino”, l’attrezzo che ha di recente debuttato nella zona di Trieste, salito pure alla ribalta della cronaca, che apre tutte le serrature. Nei furti bisiachi, modalità canoniche. Cioè scasso e rapida azione. Ma i colpi ravvicinati e in sequenza potrebbero portare gli inquirenti a non escludere la pista della banda o comunque della mano unica dietro ai quattro colpi.

Tornando a Monfalcone, l’altro furto è stato messo a segno in zona largo Isonzo, dove i malviventi si sono “accontentati” di un pc portatile, non avendo trovato altro d’interesse. E quindi San Canzian d’Isonzo, con tutt’altro e ben più consistente bottino. In via Sauro infatti i malviventi, pure qui dopo aver reso inerte l’antifurto, si sono introdotti della villetta e hanno sottratto preziosi per un valore di alcune migliaia di euro.

Il raid di sabato, nel suo complesso, si è consumato nelle differenti località tra le 17.30 e le 22. I derubati si sono puntualmente rivolti alle forze dell’ordine, in tutti i casi ai Carabinieri, e ora le indagini hanno preso respiro. È probabile che d’utilità si dimostri, come già in passato, la fitta presenza di telecamere che compongono la rete della videosorveglianza pubblica.

Di certo i ladri hanno dovuto ricorrere a un mezzo a quattro ruote per spostarsi in un lasso temporale ristretto da un’estremità, il rione Romana, all’altra, Pieris, della Bisiacaria. In alcuni punti della viabilità urbana ed extraurbana del Mandamento ci sono sistemi di controllo di lettura delle targhe, ora la speranza è che magari da uno di quelli si possa risalire agli autori. Sempre che non siano stati così abili da rubarne una o procurarsene una finta. Non sarebbe la prima volta. —

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