L’a.d. di Volkswagen ai lavoratori: “Il taglio degli stipendi non basta”. Il ministro tedesco: “Evitare licenziamenti”
Oliver Blume, amministratore delegato della Volkswagen, chiede di più ai lavoratori che avevano dato la disponibilità a ridursi gli stipendi del 10% per evitare chiusure e licenziamenti. Secondo Blume la proposta è un punto di partenza ma non è sufficiente per far fronte al calo di competitività della casa automobilistica tedesca. “La situazione attuale è seria. Per questo abbiamo bisogno di misure che assicurino il futuro di Volkswagen”, ha detto Blume nel corso della assemblea aziendale che si svolge a Wolfsburg.
La pressione dei competitori cresce, mentre, secondo il manager, “a questo si aggiunge il costo de lavoro in Germania che è diventato troppo alto“. “Siamo interessati tutti a una soluzione, ha aggiunto facendo riferimento allo scontro con Ig Metall e il consiglio di fabbrica, che hanno convocato lo sciopero di lunedì scorso e minacciano di continuare la mobilitazione. Perciò bisogna andare avanti a negoziare, per arrivare a una soluzione sostenibile”.
“I nostri prodotti sono buoni, adesso dobbiamo abbassare i costi. Possiamo costruire le migliori auto del mondo, ma questo non conta se non ci guadagniamo più soldi”, ha concluso l’amministratore delegato.
A Wolfsburg si è recato anche il ministro del Lavoro socialdemocratico Hubertus Heil. Ha affermato che il gruppo dovrebbe trovare una soluzione equa che non implichi licenziamenti forzati. Il clima, nel quartier generale del colosso dell’auto tedesca, resta molto teso: il management per ora insiste sui piani di risanamento che prevedono la chiusura di almeno tre fabbriche nella Repubblica federale e licenziamenti. Il consiglio di fabbrica guidato da Daniela Cavallo e il sindacato Ig Metall, che lottano per mantenere tutti gli impianti, hanno annunciato una escalation nei prossimi giorni se le posizioni non si avvicineranno. Tra il 2021 e il 2023 Volkswagen ha registrato utili per 50 miliardi di euro, finiti in gran parte agli azionisti. Dispone di liquidità per una trentina di miliardi.
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