Ammonizioni ed espulsioni, il record dell’Udinese
L’aggressività si paga a caro prezzo? Il punto di domanda è riferito all’Udinese che, come raccontava Kosta Runjaic fin dai primi giorni dell’approdo in Friuli, è diventata più “pressante” nel proporre la propria difensiva, seppur solo in determinati frangenti delle partite, un’Udinese che si trova ai primi posti nei resoconti dei cartellini ricevuti, sia quelli gialli (32), per i quali si trova al quinto posto alla pari con il Monza, la prossima avversaria, lunedì sera alle 20.45 in Brianza, sia quelli rossi (3) per salire, contro voglia, sull’ultimo gradino del podio in Serie A, assieme a Lecce, Milan e Cagliari, le ultime due affrontate proprio in superiorità numerica dai bianconeri per più di un tempo.
E con risultati opposti: sconfitta a San Siro e vittoria allo Stadio Friuli - Bluenergy Stadium contro i sardi. I dati statistici legati ai cartellini, tuttavia, non possono essere spiegati esclusivamente con un presunto eccesso di aggressività.
Restando in rima conta anche l’ingenuità, con la quale l’Udinese si è dovuta confrontare in modo evidente la scorsa domenica, quando Isaak Touré l’ha lasciata in dieci commettendo un fallo da espulsione – che in modo poco preciso possiamo definire, alla vecchia maniera, da ultimo uomo – dopo 1 minuto e 39 secondi della partita con il Genoa.
Un rosso che ha condizionato la partita e portato, senza una reazione convincente da parte della squadra, alla sconfitta. «Touré deve imparare a essere meno sgraziato – ha commentato mister Kosta –, stiamo lavorando anche su questo. Lo faremo ancora, però lui deve capire che diventerà un giocatore di alto livello solo se riuscirà a migliorare questo aspetto».
Severo, ma onesto. Touré ha talento fisico, deve farlo diventare produttivo senza condizionare i risultati dell’Udinese. Il “giochino” è semplice. E racconta della parabola di tanti giocatori.
Chi ce l’ha fatta – Isaak guardi alla carriera agonistica del suo attuale dt, Gokhan Inler – è riuscito a fare esperienza contribuendo alla ambizioni del club. Come pure Alexis Sanchez, quando era ancora il Niño Maravilla. Finora Touré ha rimediato due espulsioni, contro Venezia e Genoa, in 9 presenze con 612’ in campo. E ne ha scansata una a San Siro col Milan per una difesa fin troppo vigorosa del pallone con i tacchetti. Per la cronaca l’Udinese ha perso tutte e tre le partite citate.
Fanno parte del “pacchetto” delle sconfitte arrivate dopo la sosta di campionato di inizio ottobre. Da allora i bianconeri si sono messi in tasca appena 4 punti sui 21 a disposizione.
Davvero pochi. In sostanza non riesce a vincere dal 25 ottobre, quando stesero il Cagliari ai Rizzi. Tutta colpa di Touré? No. Ma il ciclope francese di 206 centimetri è un po’ l’emblema di un’Udinese ancora maldestra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA