Udinese, dal rosso di Tourè ai mancati cambi: tutti gli errori di Runjaic con il Genoa
«Imponderabile». Ma anche «stupido». Il primo appuntamento all'ora di pranzo del mese di dicembre per Kosta Runjaic è punteggiato da aggettivi. Così l'espulsione dopo pochi attimi – neppure minuti – di Isaak Touré diventa imponderabile e quindi «impossibile da allenare», mentre il vantaggio genoano è stupido perché si tratta «di un gol evitabile già subito quest'anno».
Il tecnico tedesco cerca di mettersi una maschera serena sul volto in sala stampa per affrontare le responsabilità e cercare di spiegare perché la sua Udinese, al di là delle scusanti legate all'espulsione precoce, non sia riuscita a proporre almeno qualche grattacapo al Genoa nel corso dei 90 minuti.
L’analisi della gara
Si parte perciò dallo stato d'animo: «C'è grande delusione per questo risultato e questa partita. Volevamo essere offensivi con Lucca e Davis, con Ekkelenkamp subito in campo, con Thauvin allargato a destra». Ecco il piano tattico di mister Kosta rimasto nel cassetto per colpa della sciocchezza di Touré.
L'idea era quella di aggredire subito il Genoa, «volevamo far bene per festeggiare i 128 anni dell'Udinese, perché domani (stasera, ndr ) c'è la nostra cena di Natale». Dopo pochi minuti, tuttavia, si è ritrovato con soli dieci uomini in campo: «È la prima volta che mi capita in carriera. Ho cercato di mantenere la calma, di prendere delle decisioni, spostando Karlstrom in difesa».
Insomma, Runjaic è rimasto letteralmente spiazzato, tormentato dai dubbi. Tolgo un giocatore ancora fresco per cambiare assetto tattico? O aspetto per valutare cosa mi serve? Questi fondamentalmente i punti di domanda che gli ronzavano nella testa in quei minuti. Interrogativi aggravati dal gol subito dopo. «Un gol stupido. Evitabile» che, a naso, deve averlo fatt o infuriare quanto l'espulsione di Touré.
Il protagonista negativo
Gira e rigira, non si può evitare di discutere con Runjaic sul ciclope francese: «Non ci ho ancora parlato, lo farò sicuramente in settimana. In generale posso dire che è giovane e ha delle buone qualità, ma ha commesso un'ingenuità. Continueremo a lavorare su di lui perché è un giocatore di prospettiva, ma deve imparare a essere meno sgraziato: se non ce la farà non riuscirà a giocare ad alto livello».
Le mosse poco chiare
Ma perché il tecnico tedesco ha ritardato i cambi? E soprattutto, perché ha ignorato certe pedine? È il caso di Kamara, rimasto in panchina, da dove invece si è alzato, a sorpresa, Ebosse. «Zemura ha giocato molto bene a Empoli nella ripresa, ha fornito una prestazione solida, giocando anche con coraggio». Una risposta parziale. Quasi un dribbling. Senza neppure nominare Kamara.