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L’ agri influencer Sofia Fugolo: «Così racconto la terra sui social»

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L’agricoltura ai tempi dei social significa raccontare con un reel la primavera dei peschi in fiore e le gocce che dopo l’inverno spuntano dalle viti potate. Una story per immortalare la raccolta delle pesche in campo, una intervista di un minuto per spiegare quali varietà di frutto è meglio usare per la marmellata. Sofia Fugolo, 27 anni, una laurea in Scienze giuridiche in tasca, si è inventata una nuova professione: l’agri influencer.

Nata e cresciuta nell’azienda agricola di famiglia a Pescantina, sulle colline della Valpolicella in provincia di Verona, tra il lago di Garda e la città di Giulietta e Romeo, Sofia è il volto bello di un’agricoltura giovane e donna. Con la sorella Michela, 23 anni, ha saputo trovare il proprio posto in azienda agricola.

Dopo essersi laureata ed aver lavorato in un ente di formazione, Sofia ha capito che la propria vita era là, nella creatura che ha impiantato nonno Mario negli anni Quaranta. Erano i giorni di San Martino quando Mario emigrò da Vaccarino di Piazzola sul Brenta, nel Padovano, perché là non c’era più lavoro nei campi. Poi papà Gianluca ha portato avanti l’attività. E ora tocca alla “girl e social generation”.

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Sofia, come arriva alla scelta di lavorare nell’azienda agricola di famiglia?

«Mia sorella Michela ed io nasciamo nell’azienda agricola che il papà ha ereditato dal nonno. Abbiamo sei ettari di vigne, nove di pesche e poi un ettaro di ulivi affacciati sul lago di Garda a Calmasino di Bardolino. Papà ci ha lasciate libere di scegliere, spingendoci a uscire dalla realtà dell’azienda familiare. Ma sin da piccole abbiamo aiutato per quel che potevamo. Papà ha saputo trasmetterci l’amore e la passione per la terra e per la cantina. E dopo un periodo fuori dall’azienda, ci siamo entrambe rese conto che invece proprio in azienda c’era spazio anche per noi, con ruoli nuovi. Michela segue la produzione e il vigneto, io mi occupo della parte social e di promozione degli eventi. Un’idea nata per scherzo, tra il 2019 e l’estate 2020».

Su quali social è attiva?

«Ho scelto di posizionare l’azienda agricola su Facebook, Instagram e TikTok. Così riusciamo ad arrivare a tantissime persone di diverse fasce d’età».

Cosa racconta sui social?

«Con mia sorella abbiamo aperto i nostri luoghi del cuore, condividendo parte della nostra infanzia e della nostra storia. Possiamo raccontare giornalmente il nostro lavoro, cosa facciamo, ma anche l’influenza del cambiamento climatico nel quotidiano. Realizziamo video a seconda delle stagioni. Nel periodo invernale si fanno le potature: noi illustriamo sui social quando si procede e perché. In primavera mostriamo il risveglio delle piante. E poi le nostre varietà di pesche, come si raccolgono, come si lavorano. Infine sponsorizziamo i nostri eventi: dai picnic tra i peschi in fiore nel periodo della festa del papà alle degustazioni di pesche e vino, passando per la raccolta delle pesche e la vendemmia e molto altro».

Perché è strategico per la sua realtà essere sui social?

«Quando siamo entrate in azienda, con mia sorella abbiamo riflettuto su come arrivare alla gente nella maniera più veloce possibile, ma che fosse comunque didattica e con base scientifica. Inutile nascondere che abbiamo sempre il cellulare in mano. E ci siamo convinte che essere sui social fosse la scelta giusta per portare le persone nei nostri campi».

Come lavora una agri influencer?

«Le protagoniste dei video siamo sempre io e Michela. Prima di registrare, studiamo tutti i dettagli. Realizziamo reel per spiegazioni e interviste, mentre le story sono più immediate e servono per mostrare ad esempio un evento in corso. Per le riprese ci arrangiamo noi. Se una parla, l’altra riprende con lo smartphone. Se in video ci siamo entrambe, usiamo un bastone per i selfie. Ci occupiamo anche di tutta la fase di post produzione: Michela sistema il video, io scrivo le didascalie e lo distribuisco sui nostri canali social».

In questo modo si riesce ad avvicinare i giovani alla campagna?

«Abbiamo tantissimi visitatori tra i 20 ed i 35 anni che arrivano agli eventi proprio perché hanno conosciuto l’azienda sui social. Il bello dei giovani è che hanno tanto rispetto della natura, forse anche di più della generazione precedente. Sanno di non conoscere e ascoltano molto».

È difficile per le giovani donne farsi strada in un mondo maschile come quello agricolo?

«Il mondo agricolo, storicamente molto maschile, sta cambiando. Mia sorella ed io ci siamo fatte strada facendo capire ai colleghi che abbiamo le conoscenze necessarie per farne parte. La nuova generazione di agricoltori è comunque diversa, sicuramente è più aperta».

Con la sua attività di agri influencer ha ricevuto una menzione speciale all’Oscar Green di Coldiretti Veneto. Cosa significa questo premio?

«Una soddisfazione grande per il nostro nuovo ruolo, nel rispetto della tradizione e di chi ha portato la terra fino a noi. Un premio da mettere vicino alla tanta fatica di papà Gianluca e nonno Mario».