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L’ultimo ballo di Del Potro: con Djokovic emozioni, lacrime, abbracci fraterni e risate

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L’atto finale. Oppure, per dirla come gli argentini, El ultimo Desafio. Si è congedato dal tennis, Juan Martin Del Potro. E per farlo, si è regalato un’ultima, emozionante sfida di esibizione contro il suo amico (e spesso rivale) di sempre, Novak Djokovic. Il “Parque Roca” di Buenos Aires, per l’occasione, si è trasformato in una sorta di teatro greco in cui sono andati in scena sentimenti forti, come l’amore incondizionato dei protagonisti in campo per lo sport più bello del mondo.

Djokovic, com’è giusto che fosse, ha lasciato l’intero proscenio al caro vecchio DelPo, maledettamente provato dalle emozioni di cui sopra e da una carriera che ha raccontato tanto, ma non tutto quello che avrebbe potuto, circa il destino del forte ex vincitore dello US Open (edizione 2009). Del resto, del lungo calvario – anche attuale – attraversato dal bravo e sfortunato Juan Martin, Ubitennis ne aveva scritto pochi giorni or sono. E così, tra un dritto che ha ricordato i bei tempi che furono e gli abbracci fraterni al suo amico Nole, Del Potro si è lasciato andare al gran ballo finale, il proprio The Last Dance personale.

Appare alquanto inutile parlare di punteggi e set quando sul terreno di gioco la velocità delle lacrime e dei ricordi supera di gran lunga quella di un dritto o di un servizio. E’ meglio raccontare, invece, delle (belle) parole spese da Del Potro al termine dell’esibizione: “Proverò a seguire i giovani, sono ambasciatore del Roland Garros junior. In molti mi chiamano per aiutarli negli allenamenti o per qualche collaborazione. Cercherò di fare molte cose, approfittando del tempo e delle occasioni che avrò a disposizione“.

Durante la serata, tra le altre cose, vi è stato pure il tempo di una doppia esibizione che ha visto coinvolte Gabriela Sabatini e Gisela Dulko, oltre a un simpatico siparietto in cui Djokovic si è divertito ad imitare un’altra leggenda del tennis mondiale come il da poco ritiratosi Rafael Nadal. E poi, ancora, l’omaggio (in video) di Roger Federer e quello in loco del sopraccitato Nole. “Ciao Juan Martin, sei un giocatore speciale e una persona speciale. Spero che tu stia festeggiando, non devi essere triste. Per te sta per arrivare il meglio, ne sono sicuro.”. Sono state le parole espresse dal fuoriclasse svizzero.

Sono grato di aver giocato qua l’ultima gara contro Juan Martin, grande persona, giocatore e rivale. È passato molto tempo da quando ho visto per la prima volta Del Potro, era già alto due metri“. Ha ironizzato Djokovic.Lo sento sempre vicino a me: non conosco alcuna persona che non ami Juan Martin. Tutti lo amano. Credo che sia un esempio per tutti noi. La sua più grande vittoria nella vita è che si tratta di una persona meravigliosa“.

Insomma, l’addio definitivo di Del Potro a quello che ha rappresentato il suo universo magico per almeno una quindicina di anni, brilla ancora negli occhi – e nell’anima – di chi ha avuto la fortuna di assistere all’esibizione con Djokovic. Quando la magia dei sentimenti riesce ad incrociarsi con l’epica dello sport, quel che ne esce non può essere altro che una bella storia da raccontare. Come quella di DelPo, per l’appunto.