Sport equestri, Coni riapre l’indagine dopo le segnalazioni di abusi su minori. Caliera: “Avevo le prove, ignorata per anni”
Il Coni ha riaperto l’indagine sportiva dopo che la Procura federale l’aveva archiviata a seguito della richiesta di commissariamento della Federazione italiana sport equestri presentata da Lorella Tempia Caliera. Questo recita il comunicato stampa diffuso dall’associazione fondata dalla madre di Giacomo Fornasier, giovane vittima di abusi sessuali da parte di un istruttore federale della FISE, condannato per violenza sessuale nel 2015.
Già a partire dal 2017 erano state inviate diverse segnalazioni alla Procura Fise e personalmente al presidente della FISE Marco Di Paola per informarli che il presunto pedofilo che ha abusato dei suoi figli continuava a praticare tranquillamente la sua attività di istruttore federale, di speaker in gare presso centri Fise, grazie a diversi tesserati e a un circolo ippico del Biellese. Il presunto pedofilo era stato anche trovato nuovamente tesserato in Fise, nonostante la radiazione.
Lorella Tempia Caliera ha combattuto per ben 8 anni, portando prove video e documentali di quanto sosteneva ma, fino a dicembre dello scorso anno, era stata sempre ignorata dalla dirigenza federale. Soltanto lo scorso 26 novembre la tanto attesa sentenza di condanna sportiva di chi ha coperto il presunto pedofilo, è stata sottoscritta dal Tribunale di prima istanza della Fise, a seguito del deferimento voluto dal procuratore nazionale del Coni e solo dopo le continue lamentele e diffide delle vittime.
“La Federazione mi ha presa in giro per anni, sono stata anche denunciata dal Presidente Marco Di Paola perché non ho taciuto certe vergogne. Ma purtroppo per la Federazione, sono stata in grado di dimostrare quanto sostenevo da anni con prove documentali, video e testimonianze. La Fise non ha avuto scelta, è stata messa in un angolo e alla fine ha dovuto condannare le persone da me denunciate. Non devo niente alla Fise, il risultato di oggi è solo frutto della mia determinazione, dell’amore per i miei figli e del supporto che la mia famiglia mi ha dato in questa lunga battaglia, insieme a tante altre persone di cuore che ho incontrato in questo doloroso percorso”, ha dichiarato Lorella Tempia Caliera dopo aver letto la sentenza.
“Questa vittoria io la dovevo a mio figlio Giacomo che non c’è più e a mio figlio Giovanni che, nonostante la violenza subita da bambino, è riuscito a crescere con sani principi morali e soprattutto con quel coraggio che solo un uomo vero può avere. Ho fornito tantissime prove che hanno ignorato, portando all’assoluzione di persone da sempre coinvolta nella vicenda. Altre persone non sono state toccate dal deferimento. Invierò immediatamente le mie osservazioni e contestazioni a riguardo, sia al Coni che alla Fise. E ora mi aspetto che il Coni faccia il suo dovere. Non sono comunque per niente soddisfatta di questa sentenza”, ha concluso la donna.
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