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Ноябрь
2024

Due chilometri di strada privata diventano una pista ciclabile regionale: i residenti non ne sanno nulla e minacciano il ricorso

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SACILE. La Strada Bassa a Sacile è diventata una ciclabile regionale: peccato che siano due chilometri privati. A San Giovanni di Livenza ora i residenti minacciano il ricorso al Tar. «I proprietari della strada hanno strabuzzato gli occhi due giorni fa, di fronte alla segnaletica sull’Attiraglio: è stata installata a loro insaputa» spiega Maria Grazia Gargan, progettista sacilese, ex consigliere comunale e presidente della Libertas dando voce alla protesta.

«Se qualche ciclista o marciatore dovesse cadere e sbucciarsi le ginocchia lungo il percorso di Strada Bassa – ha spiegato l’architetto Gargan – sarebbero responsabili i residenti e proprietari della via privata».

Due chilometri di strada sterrata che si allagano quando arrivano le bombe d’acqua, da anni. «L’itinerario del “Percorso 1 Fvg” è una sfida alla sicurezza – ha continuato Gargan – e uno snodo impraticabile per il turismo “lento”. Ci passa il camion di Ambiente Servizi del servizio rifiuti, ma è un servizio pagato dai residenti sulla strada privata. Non è mai stata a uso pubblico». Manca la manutenzione. «Strada Bassa collega San Giovanni di Livenza con l’arteria del ponte di Francenigo, che sono nella rete viaria comunale – ha indicato la progettista –. Prima di definire i percorsi ciclabili e turistici, sarebbe opportuno fare una ricerca sugli assi stradali, per evitare guai e ricorsi».

Le buche sullo sterrato di Strada Bassa sono come crateri e il fango si asciuga dopo giorni dall’ultimo acquazzone. Campagne intorno a perdita d’occhio, anche se Sacile è a un giro di volante: il reticolo di nastri d’asfalto è interrotto in via Bassa. Quando si svolta, dopo qualche curva dalla scuola primaria, manca all’improvviso l’asfaltatura. Sulla strada privata si tira dritto a marce basse,

Sono una quindicina di case: quelli che sono nati qui non traslocherebbero per un quintale d’oro, apprezzando silenzio e relax. Non fosse che la strada è un problema. I residenti hanno la memoria lunga: i fondi per asfaltare la strada sono stati promessi e, poi dimenticati dalle successive amministrazioni dagli anni Ottanta. L’allarme sulla trasformazione improvvisa in percorso ciclabile regionale è stato lanciato e chissà, che nel clima natalizio, Santa Claus non porti il bitume sulla strada che si snoda tra i fossi.