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Ноябрь
2024

Gianni Girardi, il Podestà del Carnevale di Ivrea con la festa nel sangue

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IVREA. Se è vero che i luoghi e gli edifici antichi sono in grado di trasmettere una propria energia, non sarà certo secondario, nella decisione di Giovanni Girardi, per tutti Gianni, di interpretare il Podestà, il fatto di aver respirato in oltre cinquant’anni di lavoro la presenza del Palazzo della Credenza, nell’omonima piazza, proprio di fronte al suo bar. Oggi tocca a lui, per illuminata scelta di Gian Piero Frigo e della Fondazione che qualche tempo fa lo avevano individuato come persona idonea al ruolo, indossare i panni del capo supremo del Governo comunale, coadiuvato nell’amministrazione civile dai Credendari, i consiglieri comunali del Medioevo, dei quali la Credenza era, appunto, sede e luogo di riunione.

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È stato lui stesso, lo scorso giovedì 14, nella sala Dorata del Palazzo municipale, in occasione della conferenza stampa per la presentazione dei nuovi protagonisti maschili della manifestazione, a esprimere lo spirito con il quale intende affrontare questa nuova avventura carnevalesca: «Ho il Carnevale nel sangue. Amo il Carnevale: è dentro di me da quando ero bambino. È un cromosoma che tanti hanno in più: anche io ce l’ho e ho sempre cercato di parteciparvi in tutte le maniere possibili per potermelo godere. Quando l’amico Gian Piero mi ha chiesto se avessi voluto interpretare questo ruolo, mi sono sentito onorato che avesse pensato a me e orgoglioso di poter dare ancora qualcosa al Carnevale. Non ci ho pensato su nemmeno un istante e ho accettato immediatamente, grato alla Fondazione, al sindaco e alla città intera per l'opportunità offertami». Gianni Girardi, in effetti, ha sempre dato molto alla manifestazione, nei ruoli e nelle mansioni più disparate, convinto assertore che tutti possano prendere parte attiva al Carnevale e che ogni contributo, anche quello minimo, sia fondamentale per la riuscita di una festa che si sublima nella sua valenza corale. «La mia famiglia – racconta – è da sempre nel Carnevale. Mio nonno Giovanni Perotto è stato presidente onorario della Fagiolata benefica del Castellazzo, alla quale ha sempre collaborato, insieme ai suoi fratelli Pino e Carlo, e ha partecipato al Comitato del carnevale al tempo di Renato Borio. Mia zia, Luisa Perotto, è stata coordinatrice delle Fagioline, Vivandiera dello Stato maggiore, Segretario generale del Consorzio per l’Organizzazione dello Storico carnevale di Ivrea, mentre sua figlia Elena è stata Abbà. E ha piantato il pich. La mia mamma, anche lei Fagiolina, è stata la più piccola Abbà, non avendo ancora compiuto i due anni. Anche i miei figli, Gianluca e Gloria, sono stati Abbà. Il primo è poi diventato arancere, ha tirato nella Morte, nei Mercenari, nei Tuchini e nei Credendari, e, successivamente, ha militato negli Armigeri del Podestà, mentre la seconda ha tirato nei Tuchini».

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Quanto al proprio ricchissimo curriculum Gianni ricorda: «Ho incominciato come Fagiolino, alle superiori ho riproposto il gruppo goliardico del Cena, ho tirato le arance nei Picche e su un carro, arrivato all'Università sono entrato nel Soas diventando pretoriano, cavaliere, curiale, membro del consiglio direttivo e, finalmente, Scorpione d'oro, oltre a essere cavaliere del Cornus. Entrato nello Stato maggiore, ho percorso tutta la carriera fino a indossare la divisa di Aiutante di campo. Primo vicepresidente del Consorzio, ho partecipato alla stesura del Cerimoniale e ho continuato la mia collaborazione in varie mansioni, proseguendo anche con la Fondazione. Sono stato fondatore dell'ordine degli Abbà, membro del gruppo Amici del monumento, ho ripristinato gli Armigeri, ho fatto parte del gruppo dei Citoyens de la Ville d'Ivrée e ho seguito il Podestà come vicario. Il resto dell'anno partecipo come figurante a manifestazioni storiche in giro per l'Italia. Sono stato presidente del gruppo Il Mastio, ho sfilato come esterno con i Credendari, la Domus Nobilitatis Yporegiae, il gruppo storico Piemonte 1798, i Conti Vallesa e Ij Ruset».

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Classe 1954, Gianni Girardi è sposato con Oriana Dalla Bà (galeotto fu il Carnevale 1974), ha due figli, Gianluca, 41 anni, e Gloria 37, ed è orgogliosamente nonno delle piccole Giorgia, 5, e Greta, 2, entrambe figlie di Gianluca. Oriana ama il Carnevale, ma con misura, e non ha mai fatto mancare al marito, nel suo lunghissimo impegno in seno alla manifestazione, il proprio appoggio e la propria adesione al suo entusiastico approccio ai vari ruoli.

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L’impegno di Gianni nella comunità eporediese non si è limitato al Carnevale: è stato infatti tra i fondatori di Radio Ivrea, nonché primo speaker a leggere le notizie del giornale radio, ha fatto parte della Commissione commercio e della Commissione Rogano per la viabilità, è stato nel consiglio di amministrazione dell'Azienda Esercizio Gas e dell'Azienda di promozione turistica, e rappresentante di categoria in Ascom Ivrea e Canavese. «Ho sempre cercato di fare del mio meglio – riassume – per aiutare lo sviluppo della città in ogni direzione». Al momento, ovviamente, tutte le energie sono concentrate sulla nuova avventura carnevalesca che si appresta a vivere: «Ho incontrato il mio predecessore, Piero Groia, che mi ha raccontato la sua esperienza, senza contare quanto già vissuto personalmente in veste di Vicario di Lacchio. Mi sono già stati consegnati i quattro abiti che il Podestà alternerà nel corso della manifestazione e, sicuramente, non fidandomi troppo delle mie reminescenze scolastiche circa il latino, chiederò lumi a una persona esperta per recitare al meglio la formula con cui si compie la cerimonia della Preda in Dora, la domenica mattina di Carnevale».