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Stelle nascenti nel basket, ecco il vademecum della A

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Stelle nascenti ne abbiamo, in serie A? Di più. Abbiamo dei prospetti internazionali. Ipotizziamo un piccolo prontuario d’uso. È in ordine d’età rigorosamente decrescente.

Matteo Librizzi (Varese, 2002) la nuova Mosca Atomica, il luogo di provenienza certamente non mente; siamo comunque sicuri che il nostro CT non si ingelosirà. Lo si trova ovunque in campo, rappresenta il mix in versione moderna tra il giocatore d’assalto e il tessitore di trame a beneficio della squadra. Completo e capace di sfruttare il repertorio difensivo di palle recuperate, possiede personalità necessaria per subentrare a Mannion come capitano.

Davide Casarin (Reyer, 2003) da considerare giovane come carta d’identità, ma non quanto ad esperienza ed allori già ottenuti. Non chiedetegli troppo come playmaking e statistica; ma stimolatelo dal punto di vista difensivo e caratteriale, ne trarrete delle gran risposte. Eccelle in campo aperto attraverso ball handling e fisicità, nella figura di collante di un quintetto con varie bocche da fuoco. Sa incendiare emotivamente gli animi di spalti ed avversari con una personalità ben superiore ai suoi ventun anni, con i colori orogranata ormai tatuati sulla pelle. Personalmente sono fedele testimone di quanto Coach Spahija credesse in lui ancor prima di esserne il suo head coach.

Saliou Niang (Trento, 2004) Dotato di movenze rapide ed eleganti, racchiude in sé contemporaneamente fisicità da Ala Piccola (199 cm), l’essenzialità di una guardia e la reattività di un playmaker. Prototipo di un giocatore moderno, impressiona sia per quanto produce nello spazio breve (già rilevante l’arresto e tiro) sia per come si impossessa del campo aperto. Difensivamente è già una certezza per missioni speciali. La sua ascesa alla vetrina è stata repentina: in questo senso ulteriori miglioramenti, soprattutto nella continuità di tiro, paiono garantiti.

David Torresani (Treviso, 2005) La vera novità, sta guadagnando minuti meritati di gara in gara. Primo passo di partenza devastante, sospinto da due garretti esplosivi. Personalità in evoluzione, sta cominciando a realizzare tiri di responsabilità anche nei momenti complicati. Nel prossimo compito a casa, deve far passare immediatamente il suo ball-handling (trattamento di palla, ndr) da irruento ad armonico con la squadra. La sagacia tattica aumenterà di pari passo con le esperienze in campo, creando un mix tecnico/atletico impareggiabile.

Mohamed Faye (Reggio Emilia, 2005, 206 cm) unico lungo, senegalese, al momento non eleggibile per la nazionale. Come sempre la differenza in questi ruoli viene data dalla solidità ed equilibrio del corpo, e qui ci siamo veramente. Si muove con destrezza nel repertorio della verticalità: rimbalzi, stoppate, semiganci. E la reattività di piedi è equiparabile a quella di un piccolo Il turnover degli scout NBA al PalaBigi pare un certificato di qualità per il futuro. —