Fa causa a Contarina: «Odori e insetti dovuti all’impianto di Signoressa»
Sembrava una lotta impari: da una parte una famiglia, dall’altra il colosso della gestione dei rifiuti Contarina, ma Cecilia Santagata non ha certo avuto timori e il 12 dicembre ci potrebbe essere una svolta importante nella causa civile che ha promosso nei confronti di Contarina ancora nel 2021, assistita dall’avvocato Emilio Marcon, per gli odori e le mosche che assediano la sua casa in via Sant’Elena.
È l’abitazione immediatamente a nord dell’impianto di compostaggio di Signoressa, dove arrivano e vengono trattati i rifiuti organici. Quel giorno infatti in Tribunale è fissata l’udienza per discutere della perizia redatta dal consulente tecnico unico, una perizia da oltre 500 pagine affidata nel 2023, che ha richiesto un anno di lavoro e ben 29 sopralluoghi dal maggio 2023 al giugno 2024 nella casa dove vive la famiglia di Cecilia Santagata, nelle pertinenze dell’abitazione, nell’impianto di compostaggio e nelle zone limitrofe da parte del collegio peritale.
È dal 2019 che Cecilia Santagata segnala la presenza di nugoli di mosche e odori che appestano la sua abitazione. Allegati alla perizia ci sono verbali di Ulss 2, Arpav, Comune di Trevignano, anche comunicazioni di Contarina alla Provincia relative al superamento del limiti del carbonio organico totale. Quella che veniva segnalata era una situazione di invivibilità, con presenza di mosche per tutto il periodo dell’anno, con l’impossibilità di stendere all’aperto la biancheria perché resterebbe impregnata di uno sgradevole odore ecc.
Tra i quesiti che erano stati posti al consulente c’era anche quello di accertare se le mosche arrivavano dall’impianto di compostaggio o da altri siti dal momento che ci si trova in aperta campagna: le hanno tracciate ed è risultato che arrivano proprio da lì. E quando sono andati ad eseguire i sopralluoghi nel giardino di casa l’odore lo hanno avvertito, con forza diversa, a seconda della direzione del vento.
È una vicenda che dura da 5 anni, ma il tentativo di conciliazione è andato a vuoto e così spetterà al Tribunale decidere se ci dovrà essere il risarcimento richiesto e quali eventuali accorgimenti dovranno essere adottati per eliminare i disagi.