Elicotterista muore a 53 anni: addio a Enzo Carrabba, era stato in missione in Kosovo
«Si è fatto voler bene da tutti. Non è un modo di dire perché adesso non c’è più, ma continuo a ricevere una valanga di messaggi da tante persone che non conosco, e tutti lo ricordano come una persona solare, generosa, buona, altruista. Gianluca era proprio così, oltre ad essere un bravo papà e marito». Sabina Tonon parla così del marito Enzo Carrabba “Gianluca”, colonnello elicotterista dell’Aviazione dell’Esercito, di Roveredo in Piano, scomparso domenica a soli 53 anni dopo aver lottato per anni contro una lunga malattia. Era stato congedato due anni fa dal 5° reggimento Rigel all’aeroporto “Francesco Baracca” di Casarsa, dove prestava servizio attivo, proprio per via delle condizioni di salute che lo avevano portato ad essere riconosciuto come “vittima del dovere”.
I colleghi lo ricordano per la vita lavorativa vissuta esemplarmente, con grande professionalità, grazie a un carattere sorretto da principi solidi, aperto e disponibile verso tutti. Era figlio d’arte. Il papà Antonio, ora presidente del Tiro a segno di Pordenone, aveva comandato dal 1997 al 2000 l’aeroporto Baracca dove Enzo lavorava e curava la parte informatica, una sua passione personale fra le altre, con una dedizione tale da far dire ai colleghi ammirati che «era davvero un grande professionista. Enzo ha lasciato tanto al reggimento, fino all’ultimo, finché ha potuto». Perché aveva affrontato con coraggio e voglia di vincere la malattia che poi lo ha sopraffatto.
Era stato in missione nei Balcani, in Kosovo e anche in Afghanistan, «da dove era tornato provato a livello umano», dice ancora la moglie Sabina, che spiega come Gianluca, il suo secondo nome, o Giuppo, come era chiamato dagli amici di infanzia, non portasse i pensieri del lavoro a casa, dove faceva il bravo papà e marito. E aggiunge provata: «Era stato riconosciuto come “vittima del dovere”, ma avrei preferito di no e averlo ancora qua. Non si lamentava mai, non aveva mai perso le speranze. Doveva cominciare una nuova terapia, ma giovedì 21 novembre scorso, improvvisamente, le condizioni si sono aggravate».
La scomparsa lascia un profondo dolore anche tra gli amici, che lo ricordano sempre presente nella vita di tutti, pronto a dare una mano, attivissimo e dai mille interessi. Ma era conosciuto anche per la sua abilità culinaria, con le mitiche grigliatone che radunavano nei fine settimana i tanti amici che frequentavano casa sua e che potevano godere della sua sincera amicizia e disponibilità.
Gianluca lascia anche due figli, Federico di 22 anni e Aurora di 19. I funerali avranno luogo mercoledì 27 novembre alle 15.30 nel duomo parrocchiale di San Bartolomeo a Roveredo in Piano. Il rosario di suffragio verrà recitato martedì 26 alle 18.30, nella stessa chiesa. Per volontà della famiglia, non fiori, ma eventuali offerte alla “Via di Natale”.