Elezioni in Romania, finisce l’era socialdemocratica: il premier Ciolacu sconfitto. Ballottaggio tutto a destra
La Romania vira a destra. Benché a decidere il risultato finale delle elezioni presidenziali che si sono tenute ieri sarà il ballottaggio dell’8 dicembre, è già certo che il voto ha impresso una svolta al Paese: il premier uscente, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, è arrivato terzo, rimanendo fuori dalla sfida a due per la quale gli elettori hanno designato il candidato identitario Calin Georgescu, in testa con il 22,94%, e la candidata di centrodestra, liberale e filo Occidentale, Elena Lasconi. Ciolacu ha ottenuto il 19,15% dei consensi, una manciata di voti in meno dell’avversaria (allo stato attuale si parla di poche centinaia) attestata al 19,17%, ma ha annunciato che non “contesterà” l’esito delle urne, “anche se la differenza è minima”. Il premier uscente ha anche annunciato le sue dimissioni da leader del partito socialdemocratico.
Elezioni in Romania, l’opinione del politologo Cristian Pirvulescu
Secondo le posizioni del politologo Cristian Pirvulescu riportate da Libero, alle elezioni in Romania lo schieramento nazionalista “è di gran lunga il grande vincitore di queste elezioni” indipendentemente dal futuro risultato. L’altro candidato di destra, George Simion ha conquistato il quarto posto, lasciando intendere che al ballottaggio sosterrà Georgescu
Le Elezioni in Romania e la caduta dei socialdemocratici romeni
I socialdemocratici guidati da Ciolacu hanno forgiato le decisioni della Romania per 30 anni e anche in queste elezioni il premier era dato per favorito dai sondaggi. Georgescu invece si è presentato come indipendente. A 62 anni è riuscito a fare leva sui social, sbancando su Tik Tok, con foto disparate della sua vita, dalla messa alle lezioni di judo, fino all’allenamento di jogging. Poco prima del voto ha promosso su questo social una campagna per porre fine agli aiuti all’Ucraina e i suoi post sono stati amplificati sui social e sui media filorussi e russi. A urne chiuse, Mosca ha minimizzato: “Non possiamo veramente dire che siamo a conoscenza della posizione del candidato sulle relazioni con il nostro Paese”. L’affermazione di Georgescu comunque sembra essere passata per altri argomenti: si è rivolto in particolare ai diseredati della nazione, con un’attenzione particolare agli agricoltori.
L’importanza della Romania nello scenario europeo
Le votazioni romene sono molto importanti, specialmente per l’importanza che ora la Romania ricopre all’interno dello scenario europeo: il Paese svolgerebbe un “ruolo strategico vitale” per la Nato secondo Libero, in quanto affaccia sul Mar Nero ed è anche un hub per più di 5.000 soldati. La Romania è altrettanto importante per il trasferimento del grano proveniente dall’Ucraina, visto anche il confine di 650 chilometri che condivide con quest’ultima.
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