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Cdm, non solo violenza sulle donne: sì al ddl per la valorizzazione del mare e fondi per le emergenze

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 In circa 40 minuti la riunione del Consiglio dei ministri si conclude. Niente decreto Giustizia: almeno solo per il momento, con la discussione che aggiorna al prossimo Cdm la bozza di provvedimento che presenta in agenda nuove azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizioni pubbliche su un argomento “di cui si occupano o di cui si occuperanno”, scrive il Giornale in riferimento a quanto sin qui accaduto e  al di là di facili vaticini. Dalla riunione del governo Meloni che si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Chigi doveva infatti arrivare la norma su una nuova tipologia di illecito disciplinare per le toghe a causa delle «gravi ragioni di convenienza“, inglobata all’interno del cosiddetto dl cyber, che però, pur avendo trovato udienza, non è stato licenziato entro la serata di oggi.

Cdm, dalla violenza sulle donne alle emergenze climatiche

Il motivo, da quello emerge, sta nel fatto che il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto di rimandare la discussione perché i ministri di Forza Italia (di cui lui è leader) non hanno potuto presenziare alla seduta odierna per via di diversi impegni. Di conseguenza, non è stato messo a punto nemmeno la misura in tema di cybersicurezza che riguarda i poteri di impulso e il coordinamento sulle indagini che rientrano nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica, affidate alla Procura nazionale antimafia. Pertanto, l’ordine del giorno specifico verrà presentato in un prossimo imminente Cdm, previsto con tutta probabilità per venerdì mattina.

Roccella, «verso testo unico contro la violenza sulle donne: l’obiettivo è approvarlo l’8 marzo»

Sul tavolo c’era però tutto il resto. E tutto quanto esplicitato nella conferenza stampa che ha seguito il Cdm e affrontato da Eugenia Maria Roccella, Nello Musumeci e Daniela Santanchè. E allora, nella giornata contro la violenza sulle donne, il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, nella conferenza stampa post Cdm – e dopo aver ribadito che una ricorrenza come quella odierna «è stata sempre celebrata dal Cdm, da quando ci siamo insediati, con iniziative non solo celebrative e discorsi, ma anche con atti concreti» – non ha mancato di ricordare che «quest’anno la celebriamo con un’iniziativa che comincia in questo momento e si concluderà l’8 marzo».

Rilanciando: «Abbiamo dato mandato agli uffici della ministra Casellati e ai miei di istituire un tavolo di lavoro presso la presidenza del Consiglio per redigere un testo unico contro la violenza sulle donne, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate», compresa la «Commissione bicamerale contro il femminicidio da cui è partita l’idea».

Una grande svolta culturale. E non solo…

Del resto, nel corso della riunione dell’esecutivo la stessa premier Giorgia Meloni prendendo la parola su questo tema, e relativamente al contrasto della violenza contro le donne, non ha mancato di sottolineare: «Siamo determinati a dare vita a una grande svolta culturale, donne e uomini insieme, alleati, affinché si possa davvero dire: mai più. La politica ha già saputo dare in più occasioni un segnale di unità e mi auguro che si possa continuare su questa strada, al di là delle differenze e oltre gli steccati ideologici. Perché sulle soluzioni ci si può confrontare e anche scontrare, ma su un obiettivo come questo non ci possiamo dividere».

E allora, l’obiettivo temporale è la data dell’8 marzo: un giorno fissato in calendario che la ministra Roccella ha cerchiato in rosso, «per trasmettere il testo al Presidente della Repubblica. È un passaggio fondamentale, sarà un testo compilativo» – ha anticipato Roccella – privo di «novità legislative. Ma che avrà un forte impatto su tutti gli operatori di settore che avranno così un testo di riferimento, ma anche per le donne che potranno conoscere e riconoscere meglio il fenomeno».

Cdm, Musumeci: «Con l’approvazione del ddl il mare torna centrale nel sistema economico»

Ma non è tutto, perché all’ordine del giorno del consiglio dei Ministri, fra l’altro, oggi c’era anche il disegno di legge sulla valorizzazione della risorsa mare. E allora, «con il disegno di legge sulla valorizzazione della risorsa mare approvato oggi, il mare è tornato ad essere centrale anche nel sistema economico», ha fatto sapere il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

Il quale, al termine del Consiglio dei ministri ha anche tenuto a precisare: «Questo governo da due anni insite sul tema mare. Inteso però non solo come risorsa economica di straordinaria importanza – visto che parliamo di circa 250mila imprese, quasi 1 milione di addetti, 65 miliardi valore che, con l’effetto moltiplicatore arrivano a 180 miliardi –». Ma anche come un settore «che fa crescere soprattutto le regioni del Sud». Pertanto, ha precisato il ministro, quello all’attenzione «è un disegno di legge agile che prevede 32 articoli».

Deliberato lo stato di emergenza in Piemonte e Toscana

Dal canto suo, la ministra Santanchè ha sottolineato in sala stampa come il decreto preveda anche una mappatura degli itinerari a favore del turismo subacqueo. Specie per capire quali siano i siti che hanno più valore da questo punto di vista. Nel frattempo, nel Consiglio dei ministri di oggi, è stato varato un disegno di legge sulla valorizzazione della risorsa mare e un decreto legislativo sulla disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il governo ha deliberato anche lo stato di emergenza di 12 mesi nei territori dei Comuni della città metropolitana di Torino e della provincia di Vercelli colpiti dagli eventi meteorologici verificatisi nei giorni 4 e 5 settembre 2024. Un annuncio argomentato dallo stesso ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, da cui è partita la proposta. Viene inoltre dichiarato lo stato di emergenza di 12 mesi nei territori dei Comuni della Città metropolitana di Firenze, delle provincie di Livorno, Pisa e Siena, colpiti dal maltempo nei giorni 17 e 18 ottobre 2024: qua sono previsti «nove milioni e 700 mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali”, conclude Musumeci.

Santanchè: «Per la prima volta disciplinato il turismo subacqueo»

Ma tornando all’intervento del ministro Santanché, con il ddl approvato dal Consiglio dei ministri «per la prima volta si va a disciplinare il turismo subacqueo. Sino ad ora, infatti, c’erano delle norme regionali. Norme che non facilitavano i nostri turisti perché cambiavano da regione a regione». Ebbene, ha aggiunto Santanchè, « per la prima volta c’è una norma a carattere nazionale». E proprio grazie «all’attenzione che il governo Meloni dedica al mare».

Non solo. «Sappiamo che il turismo subacqueo è in crescita, perché c’è sempre più richiesta – ha aggiunto Santanché –. Questo ddl allora ci permette di fare una mappatura di quelli che sono gli itinerari per il turismo subacqueo. E quindi di poter essere più competitivi sull’offerta turistica». Perché, ha concluso il ministro, «il mare e il turismo sono due settori che sono assolutamente comunicanti».

Un’offerta turistica sempre più ricca e varia consentirà di fare gemellaggi con le altre nazioni

E allora, ha concluso Santanchè, «vorrei dare un dato per quanto riguarda l’economia blu. Il turismo genera, secondo i riscontri Tea, il 29% del valore aggiunto. E il 40% degli occupati». «Noi siamo certi con questo ddl, che valorizza proprio la risorsa mare, di poter offrire ai nostri turisti delle offerte più importanti. E soprattutto di poter fare dei gemellaggi con le altre nazioni. Confronti e riscontri utili a capire quali sono i siti che hanno più valore da un punto di vista subacqueo. L’Italia è una nazione meravigliosa, e suscita continuamente curiosità per gli itinerari subacquei ancora poco conosciuti. E grazie a questo ddl, finalmente, li potremo promuovere»…

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