Vittorio Veneto, il torrente Sora ripulito: era a rischio esondazione
Il territorio comunale di Vittorio Veneto è tra i più fragili della provincia. Ad ogni pioggia temporalesca si palesa qualche frana. Le più note sono quelle del Fadalto (cinque i canali di scarico) che troppo spesso interrompono la statale Alemagna; da qui il progetto di gallerie paramassi da 50 milioni.
Con le precipitazioni date dal cambiamento climatico, il rischio maggiore è quello delle esondazioni.
Ne sanno qualcosa i residenti lungo il Meschio a San Giacomo; i seminterrati delle loro case sono finiti spesso sott’acqua. Ma a nord della città il pericolo maggiore è rappresentato dal torrente Sora, un corso d’acqua lungo una manciata di chilometri, quasi sempre in secca, ma prepotente e minaccioso quando si riempie d’acqua.
«I residenti di Savassa ogni volta che piove temono il peggio» testimonia l’ex assessore Bruno Fasan, che abita in valle.
L’operazione di pulizia
«La nostra prima preoccupazione è stata quella di mettere in sicurezza questo torrente – afferma il sindaco Mirella Balliana –. Ci siamo rivolti al Genio Civile, competente in materia, e abbiamo trovato subito la sponda che cercavamo. Infatti sono in corso lavori radicali ai fini della sicurezza».
Le imprese incaricate dal Genio hanno infatti asportato camion interi di fango, melma, ghiaia e altri sedimenti.
«Prima ancora – puntualizza Giulio De Antoni, assessore ai lavori pubblici – hanno liberato l’alveo del torrente dalla vegetazione impropria, hanno tagliato ed asportato le piante che ostruivano il transito sicuro delle acque, hanno tolto di mezzo anche tutto il legname trasportato a valle dalle acque impetuose».
Un lavoro che, secondo il sindaco, non poteva essere portato a termine in modo più puntuale. Balliana lo dice auspicando che allo stesso modo si lavori per la bonifica del fiume Meschio e del torrente Cervada.
Il Sora confluisce nel Meschio, a nord di Serravalle, ma il tratto più esondabile del corso d’acqua che attraversa verticalmente la città è nella parte basse di Vittorio Veneto, verso San Giacomo.
Prossimo cantiere: il Meschio
«Fiumi e torrenti di casa – ricorda il vicesindaco Marco Dus – hanno la necessità di ripetute opere di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Adesso è urgente rimuovere dal Meschio tutti i materiali che si sono accumulati all’altezza delle chiuse; si tratta di elementi di vegetazioni portate dalle varie piene. È evidente che questi materiali fanno da diga e impediscono lo scorrere fluido delle acque».
La sicurezza dalle esondazioni passa anche per il torrente Crevada, tra Ceneda e Cozzuolo. «Anche in questo caso – interviene Dus – bisognerà procedere ad una radicale pulizia dell’alveo da ramaglie e materiale accumulato. Si tratta di una situazione tra le più pericolose perché gli argini sono tutt’altro che alti e protettivi».
Il problema degli argini si è presentato in particolare proprio lungo il Sora, perché le acque, scendendo a valle, hanno corroso le sponde che, a tratti, erano del tutto scomparse, per cui l’impresa incaricata dal genio Civile ha dovuto ricostruirle. Intanto, per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, a giorni scatterà il progetto Pnrr da oltre 700 mila euro per consolidare i versanti che franano sulle strade comunali.
Sono otto i siti più a rischio, nel contesto di una dozzina di smottamenti. I primi lavori partiranno a giorni, mentre la Regione ha finanziato il recupero della strada delle Perdonanze dove in primavera si sono verificate due frane particolarmente pericolose.