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Ue, Zingaretti alle prese con la dura realtà: “Non c’è più una maggioranza stabile, la destra farà incursioni”

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La reticenza ad accettare le conseguenze di un voto popolare avverso, la tendenza a non riconoscere le proprie debolezze, la voglia di dire agli altri cosa devono fare. Nicola Zingaretti svolge un’analisi di quello che sta accadendo nell’Ue, con la ratifica della nuova Commissione e lo spostamento a destra della sensibilità sui dossier, e offre un compendio dei tic della sinistra.

Il pasticcio socialista su Fitto? Colpa del Ppe…

Si parte dal pasticcio in cui si è infilato il Pd assecondando il fallimentare no del Pse alla vicepresidenza esecutiva per Raffaele Fitto. Per il capodelegazione dem al Parlamento europeo, intervistato dal Corriere della Sera, “Meloni non ha ‘servito’ l’Italia, si è ‘servita’ del prestigio di Paese fondatore per portare avanti il suo disegno”. E fa niente che quell’incarico sia stato riconosciuto come “così importante per l’Italia” anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dunque, “non abbiamo sbagliato noi a segnalare questa contraddizione, ha sbagliato il Ppe ad accettarla. E ne pagheranno il prezzo perché temo che siamo dentro un nuovo step del progetto della destra sovranista”. “Ma li fermeremo”, ha assicurato Zingaretti.

Zingaretti: “Dobbiamo abituarci all’idea che nell’Ue non esisterà più una maggioranza stabile”

Quanto ai nuovi equilibri che si vanno definendo in Europa, Zingaretti ha preso atto, ma li ha attribuiti alle “furbizie di Weber (il presidente del Ppe, ndr)” invece di riconoscere che sono la diretta conseguenza dei voti tanto europeo, che ha definito il nuovo europarlamento, quanto nazionali, che determinando i governi determinano gli equilibri a livello di Commissione. “Dobbiamo abituarci all’idea che probabilmente non esisterà più una maggioranza stabile, definita”, ha detto l’esponente dem, aggiungendo poi però che “per colpa delle furbizie di Weber ogni volta faremo i conti con le incursioni della destra nazionalista che tenta di far arretrare l’Europa”.

Lo sgomento dem per l’esito del voto popolare

“Mai del resto – ha proseguito – nella storia europea i nazionalisti hanno avuto circa 200 deputati e così tanti governi a destra. Cosa dovremmo fare? Dopo Trump regalargli l’Europa? Non ci penso proprio”. “Il vero problema – ha sostenuto ancora Zingaretti – è che i governi di destra hanno varato una commissione debole e conservatrice. Noi anche se in condizioni difficili dovremo fare il massimo per non far deragliare l’Europa”.

Quella voglia di dire perfino a Forza Italia cosa deve fare

E, ancora, “il Ppe ignaro o complice sta tradendo la sua tradizione europeista, anche per la fragilità di leadership pensa più a vivacchiare nel presente che non a essere protagonista della costruzione del futuro”. “Sottovaluta la pericolosità del disegno dei nazionalisti di sovvertire l’impianto stesso del processo europeo. Ci hanno lasciato da soli a presidiare questo fronte”, ha detto Zingaretti, spiegando che “confido che i colleghi di Forza Italia facciano pesare la propria forza come credo abbiano fatto in queste settimane”.

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