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Il cuore come orologiaio dell’anima

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Il cuore è un suono semplice, necessario. Ma dietro questo ritmo, che ci accompagna fin dal primo istante di vita, si nasconde un complesso universo di meccanismi biologici, emozioni e fragilità. Gabriele Bronzetti, cardiologo con una lunga esperienza alle spalle, ci guida in questo universo con un approccio che unisce scienza e narrazione, per raccontare il mistero di quell’organo che, abusivamente o no, continuiamo a considerare la sede dell’anima.

La storia personale di Bronzetti si intreccia con quella dei suoi pazienti. Il padre, scomparso per uno scompenso cardiaco, rappresenta forse l’origine di una scelta di vita. Poi c’è Francesco, un neonato la cui parte sinistra del cuore è inesistente, e con lui il terrore e la speranza dei suoi genitori. Le vite raccontate da Bronzetti non sono solo casi clinici: sono drammi umani che il cardiologo affronta con la precisione di un orologiaio, smontando e rimontando i delicati meccanismi del cuore, sapendo però che, per quanto ciò sia possibile, il tempo resta fuori dalla sua portata.

In questa opera, Bronzetti non si limita a spiegare il funzionamento del cuore. Con grande sensibilità e capacità comunicativa, attinge alla letteratura, alla musica, al cinema e all’arte per creare un ponte simbolico con i suoi pazienti e con i lettori. Questa narrazione, mai fredda o asettica, diventa un modo per affrontare il dolore e trasformarlo in una chiave di comprensione più profonda della vita e della professione medica.

Attraverso l’immagine di un ecocardiogramma in un ambulatorio o di un intervento in sala operatoria, Bronzetti intreccia scienza e poesia, mostrando come la vita trovi spesso il suo riflesso più autentico nell’arte. Il suo racconto non è destinato solo a chi vive la malattia: è un messaggio universale che parla a tutti noi, perché il cuore, prima o poi, diventa un tema centrale delle nostre esistenze.

Scoprendo come questo muscolo straordinario funzioni e si ammali, impariamo anche perché, nonostante i progressi della scienza, continuiamo a immaginarlo come la dimora delle emozioni più profonde. Bronzetti lo descrive con immagini suggestive: “Il cuore è un barista che shakera e versa sangue come un pazzo. Il cervello è il suo cliente più impaziente, uno che se ne va dopo pochi minuti se non viene servito con la gittata sistolica da cento millilitri di un Martini o di un Bloody Mary, in un calice o in un tumbler medio”.

Settanta volte al minuto, ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all’anno, per una vita intera. Un bartender infaticabile, che non si ferma mai. Con questa metafora, tanto semplice quanto efficace, Bronzetti ci restituisce l’essenza di un organo che, pur nella sua concretezza fisiologica, resta legato a un immaginario ricco di significati emotivi e simbolici.


Questo libro, insomma, non è solo un viaggio nel cuore come organo muscolare, ma una riflessione intima e universale sul significato della cura, della sofferenza e della speranza. Grazie alla sua scrittura precisa e originale, Gabriele Bronzetti ci invita a guardare oltre i confini della medicina per scoprire ciò che rende umano anche il più sofisticato dei meccanismi biologici: l’anima. Un’opera che tocca corde profonde e che, come il cuore, non smette mai di battere.

Nel cuore degli altri,  Aboca edizioni, Saggistica varia Pagine 264 · ISBN 9788855232876 · € 20,00

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