Cuorgnè, il professore deve lasciare la scuola: studenti scrivono al Ministro
Cuorgnè
La scuola non è solo o semplicemente studio, trasferimento di sapienze, interrogazioni ed esami. È palestra di vita. Nascono sentimenti di amicizia, stima, empatia. Tra studenti e docenti dove il professore resta tale nel suo ruolo di insegnante ma spesso è anche la persona matura che sa consigliare, spiegare, far riflettere, sempre aperta al confronto. E tra alcune classi dell’istituto XXV Aprile - ma questo accade spesso in tutte le scuole d’Italia - un docente ha saputo conquistare lo “spirito dei suoi alunni” ed anche dei loro genitori con i quali ha progettato il futuro scolastico dei loro figli.
Mancato rinnovo
Il problema: non è un insegnante di ruolo e, in questa occasione, il contratto in scadenza non è stato rinnovato per far posto ad un collega di ruolo.
«Per noi è stato uno choc - hanno detto i ragazzi - Capianm che esistono regole e leggi e che vanno rispettate. Ma ci è parsa una ingiustizia». Ne hanno parlato con altri docenti e con i loro genitori a casa. Ne è nata una lettera. Indirizzata al Ministro dell’Istruzione. Quasi certamente non cambierà il destino dell’insegnante tanto amato dagli alunni e stimato dai colleghi, ma merita la pena di riportarne alcuni stralci.
Una protesta civile
Anche solo per comprendere che i giovani sanno anche intraprendere azioni di “protesta civile” coinvolgendo i papà e le mamme che quella lettera hanno sottoscritto.
«Egregio Signor Ministro - inizia la missiva - con la presente intendiamo esprimere la nostra profonda preoccupazione e il nostro disappunto riguardo a un episodio che si è recentemente verificato nella scuola frequentata dai nostri figli. Un docente, non ancora di ruolo ma già impegnato nell'insegnamento nella classe con un alto livello di preparazione e rara dedizione da anni, è stato costretto a interrompere il proprio incarico per accettare un'altra posizione in un istituto diverso, a causa dell'arrivo imminente di nuovi docenti vincitori di concorso. Questa situazione, purtroppo non isolata, rappresenta un grave danno per il percorso educativo e umano degli studenti».
In poche righe i genitori hanno sintetizzato la situazione, ma sono andati oltre scrivendo che «la continua instabilità del personale docente, aggravata dalle dinamiche di reclutamento e assegnazione degli incarichi, crea un clima di incertezza che incide negativamente sulla qualità dell'insegnamento e mina la fiducia degli studenti verso il sistema scolastico. In particolare, per i ragazzi più giovani, la figura dell'insegnante non è soltanto una guida educativa, ma anche un riferimento umano e relazionale, che necessita di tempo e costanza per instaurarsi».
L’attacco e le richieste
E poi l’attacco: «Riteniamo inaccettabile che la continuità didattica e formativa sia costantemente sacrificata a causa di meccanismi burocratici e scelte organizzative che, seppur legittime, non tengono adeguatamente conto delle esigenze primarie degli studenti e delle famiglie» e quindi la richiesta al ministro «per sollecitare una revisione delle attuali modalità di assegnazione dei docenti e un impegno concreto verso l'adozione di politiche che garantiscano stabilità e continuità nell'insegnamento. Chiediamo che vengano introdotti strumenti e soluzioni che possano prevedere una maggiore stabilità degli incarichi, soprattutto per gli insegnanti che hanno già iniziato un percorso educativo con una classe» e poi ridurre al minimo le interruzioni durante l'anno scolastico armonizzando meglio le tempistiche delle nomine e delle assegnazioni».
Tempo e fiducia
«Tutela della relazione educativa, che richiede tempo e fiducia per essere costruita» sottolineano e desideriamo anche porre l'attenzione su un ulteriore aspetto che riteniamo fondamentale e che merita la massima considerazione: la comunità didattica è un elemento cruciale per il benessere e l'apprendimento di tutti gli studenti, ma lo è in modo particolare per quelli con fragilità. Il cambiamento di insegnante a metà anno può danneggiare profondamente gli studenti più fragili, che già affrontano difficoltà emotive, cognitive e sociali. La relazione di fiducia e conoscenza tra docente e studente è fondamentale per un percorso educativo efficace, e una sua interruzione può causare confusione, frustrazione e regressi. Per questo, vi chiediamo di considerare con grande attenzione ogni decisione che riguardi il cambio di docente a metà anno, specialmente per gli studenti più vulnerabili. La scuola deve essere un luogo stabile e sicuro, dove ogni ragazzo possa crescere senza interruzioni nel suo percorso di apprendimento». E la conclusione «Confidiamo che la nostra segnalazione possa contribuire a portare maggiore attenzione su questo tema cruciale e a spingere per una riforma che metta al centro i diritti degli studenti e la qualità del sistema scolastico nel suo complesso».