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Crescono le iscrizioni all’Università di Udine: dal digitale al cibo, ecco i corsi più attrattivi

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Le matricole iscritte all’università di Udine premiano i corsi più innovativi, quelli che garantiscono competenze digitali, sui Big data e sulla cultura del cibo e pure le lauree tradizionali come Ingegneria meccanica, Giurisprudenza ed Economia e commercio. Rispetto allo scorso anno, il bilancio degli iscritti al primo anno di corso è positivo: «Le lauree magistrali registrano un aumento del 10 per cento, le triennali in alcuni casi confermano, in altri migliorano i numeri registrati un anno fa». Ai dati certi il magnifico rettore, Roberto Pinton, aggiunge le previsioni e alla scadenza dei termini stima di superare le 4.800 immatricolazioni raggiunte nell’anno accademico in corso. Proprio perché le scadenze dei termini per le iscrizioni al primo anno non coincidono – il 31 dicembre per le triennali, la prossima primavera per le magistrali – al momento il dato resta provvisorio.

L’analisi

La scelta dei corsi di laurea fotografa le esigenze e le tendenze più gettonate dai giovani a cui l’ateneo friulano ha guardato con interesse. «I dati ci proiettano a superare anche quest’anno i 4 mila 800 iscritti al primo anno.

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In una situazione di contrazione demografica, disaffezione nei confronti degli studi universitari e di propensione alla mobilità dei nostri giovani – spiega il rettore – siamo riusciti a garantire un’elevata attrattività dell’offerta formativa grazie alla qualità della didattica, della ricerca, dei servizi, dei laboratori e all’attività di orientamento svolta in stretta collaborazione con gli istituti superiori, attraverso un ormai consolidato collegamento con il tessuto imprenditoriale e professionale regionale e nazionale».

Il travaso

La situazione illustrata dal rettore non evidenzia picchi rilevanti di crescita e di flessioni. Evidenzia piuttosto una sorta di travaso di apprezzamenti per un corso nuovo piuttosto che per uno più datato della stessa area. Uno dei casi più interessanti è quello di Informatica perché se questo corso di laurea registra una certa stagnazione, la triennale Internet of Things, Big data, Machine learning ha già il 45 per cento in più di matricole. Lo stesso accade a Ingegneria: la laurea in Ingegneria meccanica ottiene il 23 per cento in più di consensi, mentre Ingegneria gestionale sta rallentando.

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A Pordenone, invece, il debutto della laurea in Ingegneria industriale per l’energia è più che positivo. Un ragionamento va fatto pure sull’andamento delle immatricolazioni ad Agraria, dove il corso tradizionale si rivela meno attrattivo del passato anche perché a fare il pieno di iscritti è il corso di Scienza e cultura del cibo. Una laurea più di tendenza. «La crisi di Agraria e Viticoltura – fa notare Pinton – vanno lette nell’ambito dell’offerta nazionale che, se fino a pochi anni fa, contava pochissimi corsi di Viticoltura – quando siamo partiti a Udine erano due in Italia – ora gli stessi corsi si sono moltiplicati. Recentemente è stato aperto uno a Lecce». Mentre scrive e perfeziona la relazione di fine mandato per l’inaugurazione dell’anno accademico, il rettore ammette che proprio perché «il rischio era quello di veder calare i numeri degli iscritti al primo anno» si era posto l’obiettivo di confermare i numeri dello scorso anno.

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Vinta la sfida, Pinton può dire senza timore di essere smentito: «In Friuli Venezia Giulia, rispetto ai dati registrati nei grandi centri universitari, le immatricolazione sono in controtendenza». Basti pensare che nell’area giuridico-economica dell’ateneo friulano, crescono Diritto per le imprese e le istituzioni (+41%), Giurisprudenza (+3%), Economia aziendale (+5%) ed Economia e commercio (+2%). A Pordenone si difende bene anche il corso di laurea in Banca e finanza. Buoni pure i risultati di Filosofia e trasformazione digitale (+24%), Scienze e tecniche del turismo culturale (+18%), Mediazione culturale (+3%) e Relazioni pubbliche (+2%). Coperti tutti i numeri chiuso e programmato per Medicina e le professioni sanitarie.

Le lauree magistrali

La vera svolta è quella delle lauree magistrali con risultati positivi in tutte le aree. Dalla scientifico-tecnologica di Architettura, all’Ingegneria meccanica. A seguire l’Artificial intelligence & Cybersecurity, Informatica, Scienze e tecnologie alimentari, Economia aziendale, Scienze del patrimonio audiovisivo, Educazione ai media e Italianistica. Viene definito «più che positivo» pure l’andamento della nuova magistrale in Scienza ed economia del cibo. «In questo momento dobbiamo continuare a essere attrattivi e innovativi per far capire ai giovani che con la laurea si può avere un riconoscimento più ampia e che l’alta formazione aiuta a essere cittadini più consapevoli». Oltre a centinaia di laureati, l’ateneo friulano sforna anche decine di dottorandi l’anno: «Non tutti servono per l’attività di ricerca – commenta Pinton –, il mondo del lavoro deve apprezzarli. Ecco perché promuovere progetti assieme è il modo migliore per apprezzarsi a vicenda».