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Valanga Apu! Alibegovic ne mette 30, Udine asfalta Verona 92-64

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L’indizio che cercavamo è arrivato all’ombra del Bentegodi dove oggi l’Hellas sfiderà l’Inter: l’Old Wild West c’è, eccome se c’è, nella corsa per la promozione in serie A. Doveva vincere uno scontro diretto fuori casa per confermarlo, non lo faceva dal febbraio 2022. Sbanca, asfalta, Verona 92-64 con una grande prova di squadra e un Alibegovic irreale da 30 punti. Il campionato è avvisato.

Alta tensione in avvio in un palazzo freddino e vuotino, e con una ventina di rumorosissimi tifosi della “Gioventù Bianconera”, i punti in palio sono pesantissimi. Rimini e Cividale, sì anche la Gesteco, non possono scappare a metà novembre. Per questo, nel groviglio di intrecci tra ex, finali alle spalle e altro, Udine chiede all’ex Pini qualche minuto nonostante i guai al ginocchio. Caroti, qui play dell’“Apucidio” 2022, applauditissimo, ha gli occhi della tigre. Vertemati e Ramagli digrignano i denti. Stefanelli è triste perché out.

“Udine, Udine” cantano quelli dell’Apu. Si sentono solo loro. Il basket dal dopo Glaxo a Verona ha un problema, non tira come l’Hellas, lo si è visto anche nell’anno di Serie A.

Si parte, nella rumba di ex manca Penna, il play, il leader di Verona, ma c’è Pullen, roba da Eurolega, che però fa subito due falli come Ikangi che lo marca. Vinceranno il peso della Tezenis (Esposito e Cannon) o le guardie di Udine? Fermi, Hickey compie 32 anni e inizia dominando 14-4 dopo 4’. Segna tutto. Quei due là sotto non fanno troppi danni. Rientra (bene) Pini. Fine primo quarto: difesa di Udine e Hickey 23-Verona 12. Meglio spazzar via il ricordo di un anno fa. Iniziò proprio così. Gli occhi dei bianconeri, però, danno fiducia, li abbiamo a mezzo metro.

La tripla di Ambrosin è la sintesi di una squadra che quando si passa così la palla non ce n’è per nessuno. Il 48-27 di metà partita della miglior VertematiApu ha un nome: Alibegovic. Fotonico: 20 punti, 5 su 6 da tre.

Verona è sotto un treno, le urla di Ramagli in spogliatoio si sentono fino all’Arena. La Tezenis alzerà l’intensità. Apu avvisata (un anno fa) mezza salvata. I primi minuti saranno decisivi. Vero, la Tezenis prova a metterci difesa, intensità, Pullen ma Udine, da squadra forte (e matura), continua come prima difendendo forte e reggendo sempre bene da sotto: 60-31 dopo 3’ con capitan Mirza, che continua a segnare e va per il trentello e a un certo punto è enciclopedico in difesa pure su Cannon, e Johnson che fa un canestrino mica da ridere. La tripla di Da Ros, con i tifosi bianconeri che già banchettano, regala il massimo vantaggio, 73-40. L’Apu a fine terzo quarto è avanti 76-47 con “Teo” che segna allo scadere da tre, 13 su 20 dalla lunga. Come dire: la partita perfetta.

Che l’Apu completa, con un perfetto ko tecnico, che butta finalmente a mare le ultime scorie della bruciante sconfitta in finale di due anni fa, giocando sulle ali dell’entusiasmo l’ultimo quarto (spazzatura incredibile), continuando a difendere forte, mentre il marziano di origini bosniache, ma che ama Udine alla follia, il figlio di Teo e Lejla, al trentello ci arriva. “Vi vogliamo così”, gridano i tifosi ebbri di gioia arrivati dal Friuli che cantano Happy Birthday a Hickey tornato in panchina col ventello in saccoccia che ringrazia divertito. E adesso, Mirza&co, però andate fino in fondo. —