Sondaggi politici TP: italiani, no a uso di armi occidentali contro la Russia
Sondaggi politici TP: italiani, no a uso di armi occidentali contro la Russia
Torniamo come ogni venerdì con un nuovo appuntamento riguardante i principali temi di politica nazionale e internazionale. Quest’oggi, focus sulla decisione degli USA di poter permettere l’uso di armi occidentali in territorio russo. Una scelta che, però, non sembra convincere gli italiani.
Per la politica interna, focus sulle elezioni in Umbria ed Emilia-Romagna, in cui il centrosinistra è tornato alla vittoria (abbastanza scontata nel “feudo rosso”, decisamente meno per la Regione governata da Tesei). Infine, un approfondimento sulle ragioni del perché, mediamente, i suicidi siano prevalenti tra gli uomini piuttosto che tra le donne. Cominciamo.
Sondaggi politici TP, gli italiani non gradiscono l’uso di armi occidentali su territorio russo
Cominciamo dal principale tema internazionale della settimana. USA, Francia e Regno Unito hanno consentito all’Ucraina di usare le loro armi sul suolo russo. Abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa ne pensano. La risposta che va per la maggiore e, per la distacco, la più votata (42,5%) è totalmente negativa: “È un atto pericoloso e incosciente, che mette in pericolo sia gli ucraini che i civili russi che il resto d’Europa”. Fa eco un 16,6% che ritiene che “Forse sarebbe stato comprensibile all’inizio, ma ora è solo controproducente, allontana una conclusione pacifica del conflitto”. Nel complesso, quasi 6 italiani su 10 rispondono negativamente all’intenzione di usare le armi occidentali su suolo russo.
Dall’altro lato, per il 19,5% “È giusto, a patto che non sia coinvolto direttamente personale occidentale e siano colpiti solo obiettivi militari”. Infine, un 18,9% ritiene che l’uso di armi contro la Russia sia doveroso “e avrebbe dovuto essere consentito già molto tempo fa. Anche l’Italia dovrebbe fare lo stesso”.
A seguire, abbiamo chiesto quale ritiene che sia l’effetto dell’utilizzo di armi occidentali contro degli obiettivi in Russia. Qui, nonostante ci sia una maggior eterogeneità, prevalgono sempre le risposte che portano a scenari negativi. Per il 35,8% “Si scatenerà un’escalation che potrebbe coinvolgere anche altri Paesi occidentali, con il rischio di allargamento del conflitto”. Un altro 19,2% pone l’accento sul fatto che
“la Russia colpirà l’Ucraina in modo più violento facendo più vittime”.
Dall’altro lato, un 30,1% del campione ritiene che “Colpendo le basi di partenza dei missili russi gli ucraini proteggeranno meglio truppe e civili dai bombardamenti e miglioreranno le proprie posizioni”. Si nota come solo il 12,7% dei votanti (la risposta minoritaria nel set di quattro) ritiene che non ci saranno grossi cambiamenti rispetto alla situazione militare sul campo.
Sondaggi TP, elezioni Umbria ed Emilia-Romagna: il dato politico
Passando alla politica interna, abbiamo chiesto se la vittoria in Emilia-Romagna e Umbria indica una ripresa del centrosinistra nel Paese. E il dato politico, secondo la maggioranza dei rispondenti, non va a favore della coalizione progressista. Infatti, per il 33% del campione, “le vittorie alle regionali sono state determinate da fattori prettamente locali, non replicabili a livello italiano”, e c’è un 23,4% che sostiene che al centrosinistra “manca una leadership nazionale e c’è anzi un generale spostamento a destra a livello mondiale che si sente anche in Italia”.
Dall’altro lato, il 26,5% ritiene che il centrosinistra sia “sicuramente in ripresa, ma è presto per dire se questa è frutto di buone candidature locali o se si tratta di un trend nazionale”. Infine, solo un 16% si mostra convinto che “se il centrosinistra è unito può battere il centrodestra, anche a livello nazionale”.
Sondaggi TP, focus suicidi: perché vengono commessi maggiormente dagli uomini
Chiudiamo con una domanda potenzialmente senza tempo: “Secondo lei perché la grande maggioranza dei suicidi in Italia e nel mondo è messa in atto da uomini?” Riprendendo i dati dello stesso Istituto Superiore di Sanità, ” Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini. Il tasso (grezzo) di mortalità per suicidio per gli uomini è stato pari a 11,8 per 100.000 abitanti mentre per le donne e 3,0 per 100.000″.
La risposta nettamente più frequente – data da quasi la metà del campione, precisamente il 46,1% – è quella che considera che “agli uomini non viene insegnato ad aprirsi, a chiedere aiuto per i propri problemi e a curare la propria salute mentale”. A seguire, il 22,8% ritiene che il maggior tasso di suicidi maschili sia legato a una disparità: “Perché in occasione di un fallimento personale o economico, come una separazione o un licenziamento sono più danneggiati delle donne”.
Come risposte meno frequenti, il 9,4% del campione ritiene che “gli uomini tendono a fare scelte più avventate e rischiose nella vita e questo li porta a maggiori fallimenti”. Infine, solo un 5% sostiene che i maggiori suicidi maschili siano dipesi dal fatto che “la vita quotidiana di un uomo è mediamente più dura di quella di una donna”.
È si sottolinea che il 16,7% ha scelto l’opzione “Non so/non intendo rispondere”.
Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 22 novembre 2024: bene M5S, cala FdI
Chiudiamo il sondaggio settimanale con le consuete intenzioni di voto e l’aggiornamento della fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto alla scorsa settimana (QUI IL SONDAGGIO DEL 15 NOVEMBRE 2024) si segnala il calo di FdI, che perde 3 decimi. In misura opposta, sale il M5S (+0,3%) e torna fino al 10,5%. La Lega torna a distanziarsi da FI (ora a 4 decimi di differenza) e si segnala, infine, il nuovo minimo di AVS, al 6,5% (in calo dello 0,2%).
Chiudiamo infine con la fiducia nel premier Giorgia Meloni. Variazioni minime e in calo per la leader di Governo, che passa dal 41,8% della scorsa settimana al 41,3% dell’ultima rilevazione.
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.200 interviste raccolte tra il 20 e il 21 novembre 2024.
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