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Tolti i cani ai proprietari, ma poi cambiano paese e riescono a riottenerli

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Se i cani sono considerati i migliori amici dell’uomo, non sempre è vero a parti invertite. Nonostante ciò, sono stati restituiti ai proprietari, i due esemplari di pastore tedesco che lo scorso luglio erano stati posti sotto custodia forzata dalla polizia locale Cellina-Meduna di Maniago. Ritenuti potenzialmente pericolosi, i cani erano stati trasferiti in una struttura protetta dopo che il Comune di Frisanco aveva decretato l’incapacità di gestirli da parte dei proprietari.

L’ordinanza del sindaco Sandro Rovedo era scattata una mattina di quest’estate dopo l’ennesima segnalazione di disagio: gli animali scappavano quotidianamente dal loro recinto, creando timori e mettendo a rischio l’incolumità dei residenti nella piccola borgata di Valdestali.

L’altro giorno la svolta, con la questione che passa ora di mano a un altro Municipio della Destra Tagliamento, dove la famiglia si è recentemente trasferita. Non essendo più residenti in Val Colvera, il sindaco Rovedo ha dovuto far riconsegnare gli esemplari ai proprietari, non prima però di essersi fatto versare la somma anticipata dal Comune per la spinosa pratica. Va anche detto che, prima del cambio di abitazione, l’Azienda sanitaria aveva effettuato un ulteriore sopralluogo nel giardino privato di Frisanco.

Anche in questo caso, le recinzioni installate successivamente all’ordinanza nel tentativo di riavere i cani erano state bocciate dai tecnici. Le disposizioni in materia, infatti, impongono altezze minime, materiali solidi e altre protezioni specifiche sia in nome del benessere animale sia per evitare il rischio di fughe.

I dispositivi artigianali rinvenuti a settembre non sono stati ritenuti a norma, allontanando ulteriormente l’eventualità di un ritorno a casa dei due pastori tedeschi. Come detto, il mutamento anagrafico ha però cambiato le carte in tavola. Resta da vedere se nel nuovo domicilio si verificheranno o meno episodi di tensione e timori come quelli che avevano spinto il sindaco di Frisanco ad assumere urgenti provvedimenti. Lo scorso luglio, sul posto erano intervenuti i cinovigili dell’Azienda sanitaria dopo una prima ispezione da parte del veterinario.

A controllare che l’esecuzione del provvedimento non degenerasse, c’erano anche agenti del comando di polizia Cellina-Meduna, coordinati da Luigino Cancian. Da ribadire che, prima di far scattare sanzioni e sequestri, l’amministrazione civica aveva concesso del tempo per realizzare un box idoneo e una rete di protezione che impedisse lo scavalco.