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Ноябрь
2024

Venticinque poliziotti penitenziari accusati di torture e abusi: arresti

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Venticinque poliziotti penitenziari, accusati a vario titolo e in concorso di tortura, abuso d’autorità contro detenuti del carcere Pietro Cerulli di Trapani e falso ideologico, sono stati raggiunti da misure cautelari e interdittive. In particolare, sono stati emessi 11 arresti domiciliari e 14 sospensioni dal pubblico ufficio. Inoltre, decreti di perquisizione sono stati eseguiti per un totale di 46 indagati.

Le indagini, avviate nel 2021, sono state condotte dal Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Palermo, con il supporto di reparti territoriali coordinati dal Nucleo Investigativo Centrale. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Trapani su richiesta della Procura.

Origine delle indagini: denunce e videosorveglianza

Secondo quanto riportato dalla nota stampa e dai media locali, le indagini hanno preso avvio da alcune denunce presentate dai detenuti del carcere di Trapani. Questi hanno dichiarato di aver subito maltrattamenti in aree prive di telecamere di sorveglianza.

L’installazione successiva di dispositivi di videosorveglianza ha fornito prove rilevanti contro gli agenti coinvolti, poi identificati anche attraverso ricognizioni fotografiche effettuate dai denuncianti.

Violazioni sistematiche e deliberate

Le attività investigative hanno rivelato un modus operandi preoccupante, caratterizzato da violenze fisiche e atti vessatori reiterati nel tempo. Questi comportamenti, intrinsecamente gravi e penalmente rilevanti, sarebbero stati messi in atto in modo deliberato da un gruppo di agenti penitenziari, evidenziando una situazione di abuso sistematico nei confronti dei detenuti.

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