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Rischia più Zverev con Fritz che Sinner con Ruud, ma il favorito del torneo forse è diventato il tedesco

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Al fotofinish  dell’ultimo incontro del round-robin, il derby dei RU, Ruud-Rublev, si è finalmente delineato il quadro delle semifinali: Sinner-Ruud (ma giocano stasera) e Zverev-Fritz (oggi pomeriggio alle 14,30).

Sono 4 dei primi 6 del ranking ATP (Sinner n.1, Zverev n.2, Fritz n.5 e Ruud n.6), perché sono usciti di scena prima del previsto il n.3 e il n.4, Alcaraz e Medvedev i quali hanno praticamente compromesso le loro sorti nella prima giornata, quando Alcaraz ha perso da Ruud e quando Medvedev si è arreso a Fritz.

Alcaraz con l’alibi di un virus che stava quasi per spingerlo a dare forfait prima del suo secondo match, Medvedev perché “era vuoto dentro”, altrimenti non avrebbe fatto tre doppi falli sul 4-5 30-15 del primo set. Poi, ricorderete, il russo ne ha combinate di tutti i colori, ha spaccato la prima racchetta e quando nel secondo set ha subito un altro break ha cominciato a fare il clown, a lanciare la racchetta per aria, a impugnarla dall’ovale, a farla scivolare a più riprese per terra.

Medvedev, si sa, è pazzerello. Ogni tanto va fuori di testa. Ma anche quando va di fuori poi viene in conferenza stampa come se nulla fosse ed è pure simpatico, tanto quanto era stato irritante, indisponente e pure maleducato sul campo.

Ma ormai…pace all’anima sua. Lo rivedremo a gennaio, in Australia, visto che perdura questa follia che impedisce alla Russia di giocare la Coppa Davis. Sai che gli frega a Putin! E il messaggio al mondo ha davvero una valenza, quando vale per la Russia e non altre nazioni non meno aggressive? L’ultima volta che la Russia di Medvedev, Rublev e Khachanov ha potuto giocarla, in Spagna, la Davis l’ha vinta.

Vabbè, bando ai sermoni politichesi, non è questa la tribuna adatta. Scriviamo di tennis, del nostro amato Sinner e del suo avversario qui certamente più temibile. Che, a scanso di equivoci, non è Ruud che Sinner affronta stasera per la terza volta avendolo battuto due volte sempre a Vienna e senza perdere un set, ma due partite datate, primo turno nel 2020 (76 63) e quarti di finale (75 61) nel 2021.

Angelo Mangiante di Sky mi invita a temere Ruud. lo vede in grado di strappare un set, il primo del torneo, a Sinner. Vedremo, magari ha ragione. Ma io non la penso come lui.

Il vero avversario – per me che a differenza di Sinner posso anche permettermi di …sottovalutare Ruud che in carriera ha vinto 12 tornei, ma 11 di quelli sulla terra rossa e l’altro a San Diego outdoor – è  Zverev, il tedescone di Amburgo che ha raggiunto nuovamente il suo best ranking grazie al sorpasso avvenuto ai danni di Carlos Alcaraz a seguito del trionfo di Parigi Bercy.

Sinner- Zverev è la finale che tutti ormai pensano di vedere dal momento che i due hanno dominato i loro gironi senza perdere un set. Zverev addirittura senza mai perdere il servizio, anche se ha concesso finalmente due palle break ad Alcaraz in quella che è stata la miglior partita del torneo. Lo è stata e nessuno se ne è stupito, peraltro. Sinner invece un break con Medvedev lo ha subito, però a differenza di Zverev non ha consentito a nessuno dei suoi tre avversari di arrivare a 5 in alcun set. Zverev invece contro Alcaraz ha dovuto ricorrere al tiebreak nel primo set e avanti 5-2 dopo due minibreak consecutivi aveva rischiato di ritrovarsi lo spagnolo con il fiato sul collo. Ma non per sua colpa a dire il vero. Alcaraz ha giocato lì un passante lungolinea di dritto strepitoso e pochi istanti dopo un fantastico pallonetto passante di rovescio dopo uno scambio mozzafiato da campione inarrivabile.

Insomma è stato un tiebreak di straordinario livello. E il modo in cui Zverev ha trasformato il setpoint con una volée acrobatica incredibile è stato da standing ovation.

Con quel punto meraviglioso, conquistato il quale Zverev non poteva certo fare a meno di esultare, il tedesco si era assicurato il sicuro passaggio alle semifinali.

E il break nel primo game del secondo set – il primo e unico break del bellissimo match – ha finito per decretare la fine dell’avventura torinese di Alcaraz che ora potrà concentrarsi nel tentativo di celebrare a Malaga quel trionfo spagnolo in Coppa Davis al fianco di Nadal che sarebbe il perfetto sigillo finale alla fantastica carriera del maiorchino.

Zverev ha giocato fin qui in modo così irresistibile che, già vincitore di due finali ATP, non è a mio avviso meno favorito di Sinner per il trionfo finale.

In serata è toccato a Ruud – contro Rublev – conquistare il primo set e la certezza della sua terza semifinale alle ATP Finals. Storia curiosa di un campione che ha giocato 3 finali di Slam, due al Roland Garros e una a New York, e che senza essere uno specialista del tennis indoor si trasforma quando arriva a giocare il Masters di fine stagione. Semifinale 2021, finale 2022, ecco la terza semifinale quest’anno sebbene fosse arrivato qui dopo tutta una serie di risultati deludenti e…con l’acqua alla gola tanto che si era iscritto anche all’ultimo ATP 250 in calendario, Metz, per tentare di guadagnare gli ultimi punti utili. E augurandosi, come anche Rublev e De Minaur, che Djokovic fosse in altre faccende affaccendato. Come poi è stato.

Rublev ha perso per due anni di fila tutte e tre le partite del suo round robin. Ma non ha perso, come Medvedev – che bravi questi russi!  – il suo buon umore. Quando nella lounge di Intesa Sanpaolo è venuto a firmare decine e decina di autografi e palle Dunlop di tutte le misure, mentre mi diceva “Se continuiamo così rischio che mi vengano i crampi alla mano”, io gli ho detto: “Beh ma questi autografi li dipingi come l’altro Andrey Rublev (il più grande pittore di icone russe del periodo bizantino)?” E lui: “Se vedessi come disegno capiresti che abbiamo lo stesso nome ma non siamo proprio parenti. Io non riesco neppure a fare il triangolo delle toilettes che indicano essere per le signore (quella specie di gonna, intendeva)!—ed è scoppiato a ridere divertito.

Sinner-Zverev, il n.1 contro il n.2, sarebbe certamente la più degna conclusione di un Masters di fine stagione e di una intera annataL’ultima volta che si giocò una finale fra i primi due tennisti del mondo accadde nel 2016, fra Djokovic e Murray, e la vittoria del britannico decretò chi dovesse essere il n.1 del mondo di quell’anno.

Sinner, invece, non rischia di veder rotolare giù la sua corona neanche in caso di sconfitta. Il suo vantaggio su Zverev in termine di punti è enorme: 10.930 a 7.915.  Chi vincerà vedrà il suo bottino cresce di 1.000 punti in più.

Zverev è quindi sicuro di chiudere l’anno a n.2. Nessun tedesco è mai riuscito a chiudere l’anno da n.1. Boris Becker è stato n.1 del mondo soltanto per 12 settimane. Ma non a fine anno. E’ stato n.2 a più riprese e anche a lungo quando invece Edberg gli stava davanti. E da n.2 Boris ha chiuso tre annate: nell’86, nell’ ’89 e  nel ’90. Stich nel ’93.