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Ноябрь
2024

Debuttano gli orari “extra large” al Castello di Gorizia

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Si va verso l’apertura “super-estesa” (o extra large, che dir si voglia) del Castello di Gorizia, chiesta a gran voce da tanti turisti in visita e alle prese con orari, molte volte, ritenuti «assai poco chiari e poco soddisfacenti».

Ad annunciarlo è Fabrizio Oreti, assessore comunale alla Cultura. Rivela che, proprio l’altra mattina, ha partecipato a una riunione operativa assieme al sindaco Rodolfo Ziberna e alla dirigente del settore dei servizi finanziari Mariapia Zampa: sul tavolo proprio questo tema che richiede, ovviamente, anche una copertura finanziaria adeguata.

«Posso dirvi che il Castello rimarrà aperto dalle 10 alle 18, tutti i giorni, fatta eccezione per il lunedì in cui si osserverà il turno di chiusura. Nei prossimi giorni, sveleremo tutti i dettagli e annunceremo anche un’altra gradita novità per tutti i visitatori». Altro, Oreti non aggiunge in questa fase, rimandando a future (e imminenti) comunicazioni aggiuntive. Ma la strada è tracciata. L’amministrazione comunale ha deciso di iniziare ad allargare gli orari delle visite al Castello di Gorizia proprio nella prospettiva della Capitale europea della cultura.

Oreti aggiunge un altro ragionamento a lui caro. «Ricordo che ben poche città possono vantare un patrimonio culturale come il nostro. Pensiamo a cosa potranno visitare i turisti: tre musei a cura dell’Erpac (Grande Guerra, Moda e Palazzo Attems) quattro a cura del Comune di Gorizia (Castello, Sinagoga, Museo Lasciapassare/Prepusnica, Museo Santa Chiara), Palazzo Coronini a cura della omonima Fondazione e lo Smart Space alla Fondazione Carigo di via Carducci. In più, c’è la possibilità di poter vedere eventi culturali in quattro strutture teatrali: il Verdi, Bratuz, Kulturni Dom e Auditorium. Considerando l’estensione limitata della città, c’è una grande offerta per tutti i gusti e tutte le età».

Per questo, Oreti aveva manifestato, qualche tempo fa, la sua contrarietà a un’esposizione permanente al Museo di Santa Chiara. «Ripeto: il motivo è molto semplice - conclude l’assessore comunale -: grazie all’ottimo traguardo che abbiamo raggiunto con Nova Gorica che si traduce con la Capitale europea della cultura, finalmente Gorizia e, di conseguenza, il territorio è entrato in un contesto internazionale. Basti pensare che, fino a metà del 2026, il museo Santa Chiara sarà impegnato con una serie di mostre internazionali».