L’attacco disastroso della Triestina calcio
La più grave lacuna fra le tante dell’attuale Triestina è sicuramente quella del gol.
La squadra alabardata finora ha segnato con il contagocce: con appena 10 reti realizzate in 14 partite è la peggiore del girone. Ma questa sterilità è davvero una sorpresa? No, assolutamente no. Anzi. Si può quasi parlare di un disastro annunciato.
È vero che la capacità di andare in gol di una squadra dipende dalla sua fase offensiva complessiva, compresi l’abilità di sfruttare i calci piazzati o gli inserimenti dei centrocampisti, ma è ovvio che la spinta principale della prolificità realizzativa arriva innanzitutto dai bomber, dall’attitudine degli attaccanti ad andare a rete.
E per capire la capacità di una punta in questo senso, si guarda soprattutto al suo rendimento storico, con focus sul breve periodo. Lo fa qualsiasi tifoso: quando arriva un attaccante, si va subito a guardare quante reti ha segnato in carriera, ma soprattutto nella stagione precedente per capire il suo trend recente.
Ecco perché, andando a vedere la rosa alabardata a fine mercato, si può parlare di disastro annunciato.
Innanzitutto, rispetto ai quattro attaccanti dello scorso anno, le punte stavolta sono solamente tre (e una è stata possibile utilizzarla appena a metà ottobre), anche perché il progetto era di giocare con il 4-3-3.
Ebbene Vertainen veniva dalle 3 reti segnate in alabardato lo scorso anno, Krollis dai 5 gol realizzati nella seconda divisione del campionato ceco con il Linfield (ma in 27 presenze in Italia fra serie A, B e C non ha ancora mai segnato nel nostro Paese) e Olivieri dai 2 gol messi insieme col Venezia fra Primavera e serie B.
Cerchiamo però di essere di manica larga: consideriamo che la miglior stagione realizzativa di Olivieri l’ha visto segnare 5 reti, e mettiamoci dentro pure El Azrak, che la scorsa stagione con la Triestina aveva segnato 3 gol. Ecco, pur considerando questi bonus abbondanti, l’Unione è partita con un attacco che veniva da 16 reti complessive.
La scorsa stagione, invece, l’Unione era partita con il seguente quartetto di attaccanti: Lescano veniva dai 20 gol segnati con il Pescara, Adorante ne aveva fatti 6 con la Triestina, Finotto ne aveva segnato 1 in serie B e Redan invece ne aveva realizzati 5 tra Primavera del Venezia e Utrecht. Insomma il poker di punte arrivava in alabardato con un bottino precedente di 32 gol, cioè esattamente il doppio dell’attacco della stagione attuale. Con il quale, va ricordato, con i numeri siamo stati particolarmente benevoli.
Insomma, cosa ci si poteva aspettare da giocatori con questo tipo di score? Al momento purtroppo va pure peggio rispetto alle già nefaste previsioni, perché solo Vertainen con 3 reti ha timbrato il cartellino, gli altri sono ancora a secco. Considerando il fatto che in rosa non ci sono nemmeno centrocampisti che per caratteristiche e storia hanno feeling con la rete, ecco spiegato il disastro attuale. Proprio la scorsa stagione è lì a dimostrare che questo tipo di discorsi contano. Anzi, a dire il vero si era andati ben oltre, perché i quattro che venivano da un totale di 32 gol, a fine campionato ne hanno fatti ben 55: sia chiaro, una cifra irraggiungibile se Adorante e Finotto non ne avessero segnati tanti nel ritorno con Juve Stabia e Carrarese, perché non si può giocare con quattro punte tutte assieme.
Ma anche contando solo quanto Adorante e Finotto hanno segnato in alabardato (rispettivamente 4 e 2), aggiungendo i 16 di Lescano e gli 11 di Redan, il totale fa 33: guarda caso la quota attesa considerati i 32 dell’anno prima. Perché quasi sempre, nel calcio, funziona così. —