A Gorizia quattro strade restano al buio: la riparazione è un rebus
Un black-out perdurante che fa imbestialire i residenti. Siamo nella zona di via Ponte del Torrione: tutti gli accorgimenti finora adottati non sono stati purtroppo risolutivi, perché - spiegano i tecnici - «è un problema complesso».
Il Comune fa sapere che sta cercando una soluzione per far fronte al guasto dell’illuminazione pubblica. È allo studio un espediente, almeno di carattere temporaneo, per garantire il funzionamento dei lampioni, nell’attesa di una soluzione definitiva che richiederà tempi inevitabilmente più dilatati, anche in virtù del cambio di gestore della fornitura elettrica previsto per aprile.
La protesta
Ma i cittadini, comprensibilmente, si fanno sentire. E protestano. «Siamo consapevoli che c’è un oggettivo disagio nelle vie Ponte del Torrione ma anche lungo le vie Generale Chinotto, Generale Paolini e Generale Papa a causa del non funzionamento di diciannove lampioni. Ci è stato segnalato a più riprese questo problema ma il guasto dell’impianto di illuminazione stradale si è rivelato molto complesso: quindi, i tecnici stanno cercando una soluzione almeno per tamponare il problema nel breve periodo», assicura l’assessore comunale alla Sicurezza, Francesco Del Sordi.
Entrando sul versante tecnico, il problema è stato determinato dal fatto che tutta la lottizzazione è su un unico quadro che, da qualche mese, è in corto circuito. Per far fronte al problema è stato quindi posato un tratto di cavo aereo su via Ponte del Torrione, in modo da “caricare” parte dell’impianto spento sull’impianto adiacente di via Brigata Cuneo. Anche questo accorgimento, però, non è stato risolutivo in quanto non c’è modo di far funzionare i punti-luce delle laterali a meno di non intervenire con opere di scavo per la realizzazione di un nuovo cavidotto, dal momento che i cavi sono interrati senza guaina e posizionati in aree private così come gli stessi pali.
Le valutazioni
A fronte della necessità di provvedere, in tempi brevi, a far fronte alla situazione di disagio che s’è venuta a creare, l’assessore aggiunge: «Sono in via di valutazione tutte le opzioni possibili, tenendo presente anche che è in vista il cambio di gestore da Hera a Enel, che sarà effettivo a partire dal mese di aprile 2025. Tra le possibilità che i tecnici stanno prendendo in considerazione, da adottare in tempi rapidi nell’attesa di un intervento risolutivo, c’è il ricorso a impianti provvisori».
Il maxi-appalto
Sullo sfondo c’è il maxi-appalto per l’affidamento in concessione (la definizione è chilometrica) “dei servizi di riqualificazione energetica, adeguamento tecnologico e normativo, fornitura di energia elettrica, conduzione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica e per la realizzazione e gestione di infrastrutture finalizzate all’erogazione di servizi di smart-city”.
Un parto molto travagliato. «Dopo undici impugnazioni in Tribunale (4 anni buttati via), l’Enel - spiegano il sindaco Ziberna e lo stesso assessore Del Sordi - inizierà a sostituire, da maggio, oltre 7.000 punti di illuminazione pubblica e alla collocazione di nuovi lampioni. Ogni intervento che il Comune fa in corso d’opera è senza dubbio legittimo ma impone di rivedere il contratto, facendo però rinviare ulteriormente l’avvio dei lavori. L’illuminazione a terra aumenterà del 40% con un risparmio del 60% almeno, e senza che i cittadini paghino, per tutto ciò, un solo euro».
Alla fine di un percorso tortuoso, Enel sole srl ha esercitato il diritto di prelazione in veste di soggetto promotore del partenariato pubblico-privato, avendo la meglio sulla proposta (migliore e prima classificata) di Hera luce srl. Dopo 6 anni dal giorno in cui era partito il procedimento e dopo 11 impugnazioni, è stato assegnato l’appalto a Enel.
E proprio questa società ha accolto e si è fatta carico anche delle migliorie che aveva proposto Hera (AcegasApsAmga) nella sua proposta. —
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