Nell’Ulss 2 medici a gettone in turno anche per le emergenze
Turni esternalizzati e medici a gettone, la situazione negli ospedali della provincia di Treviso evolve di mese in mese, in base alle necessità espresse dai reparti e dalle carenze di personale causate da pensionamenti, congedi, malattie e dimissioni.
Stando all'ultima ricognizione effettuata dall'Ulss 2 a inizio anno sono l'anestesia, la ginecologia e ostetricia, nonché la pediatria e il pronto soccorso, le branche dove si fa il maggiore ricorso ai medici a gettone.
L’analisi
Guardando al più recente report diffuso dal sindacato della categoria medica Cimo, su 24 pronto soccorso del Veneto, ben 18 devono ricorrere a medici delle cooperative o a liberi professionisti a gettone per coprire i turni.
Una lenta quanto implacabile privatizzazione della sanità pubblica che assiste quasi impotente alla fuga dei suoi camici bianchi, salvo poi investire ingenti somme di denaro per reperire il personale nel privato.
Un meccanismo distorto che l'analisi Cimo, pubblicata nel 2023 e relativa all'anno precedente, mappa in questo modo nell'area del Trevigiano, dove tra gli ospedali che hanno esternalizzato maggiormente il servizio di Pronto soccorso, con una sessantina di turni appaltati, spicca il San Valentino di Montebelluna, seguito da Oderzo, mentre al Ps di Castelfranco si è proceduto all'impiego di 5 medici in libera professione.
Nello stesso arco temporale l'Ulss di Marca ha affidato altri servizi in gestione, tra questi la medicina di Montebelluna, che ha fatto ricorso alla cooperativa sociale Global Care onlus per compensare gli ammanchi di dottori in corsia, per un totale di 40 turni da 12 ore ciascuno per un trimestre, con un investimento pari a 48 mila euro (vale a dire 1.200 euro quale presso per un singolo turno).
Le somme sono al lordo, ma gli impegni di spesa risultano comunque elevati. Nella stessa struttura del montebellunese venne siglato anche un accordo con la Anthesys Servizi di Chirignago per le guardie di radiologia, a garanzia sia dei turni diurni sia dei turni nei festivi, nei weekend e i notturni, per un valore complessivo di 125 mila euro.
Sempre alla Anthesys vennero attribuite le guardie anestesiologiche all'ospedale di Oderzo per un totale di 133 mila euro, la stessa formula adottata anche per gli ospedali di Montebelluna e Vittorio Veneto.
Nel pronto soccorso di Oderzo il servizio di guardia medica di emergenza territoriale e ambulatoriale fu affidato alla cooperativa sociale Castel Monte con un budget di 136 mila euro per 135 turni. Mentre al San Giacomo di Castelfranco la guardia ostetrico-ginecologica è stata data in gestione alla Medical line consulting Srl con un investimento di oltre 50 mila euro. Tra le esternalizzazioni più recenti anche Cup e ambulatori.
È il caso della gestione degli ambulatori ortopedici di Montebelluna e Castelfranco, per i quali è stata scelta la società International medical system Srl, mentre alla Pediacoop di Domodossola è stata affidata la guardia pediatrica di Vittorio Veneto e Conegliano. Tra i servizi non prettamente sanitari, lo stoccaggio dei farmaci destinati al Ca' Foncello è stato dato in gestione alla Logos.
Gli ultimi appalti
Una gara europea del valore di quasi due milioni di euro per affidare il servizio di attività riabilitativa a domicilio per i distretti di Asolo e Treviso, nonché per l'unità di recupero funzionale del distretto di Pieve di Soligo.
Altre 123 mila euro destinati per l'appalto del servizio di trasporto dello strumentario chirurgico di dispositivi medici e altri beni sanitari per il distretto di Pieve di Soligo, da settembre fino a fine marzo del prossimo anno.
Anche il servizio di gestione dell'ospedale di comunità di Castelfranco è stato esternalizzato, mentre altre 122 mila euro sono stati indirizzati all'appalto del servizio di recupero e cattura di cani, gatti e altri animali domestici nel territorio, a supporto del dipartimento di prevenzione.