ru24.pro
World News
Ноябрь
2024

Caritas, oltre mille interventi di aiuto. I poveri bellunesi sono stranieri e uomini

0

Sono oltre un migliaio (1061) gli interventi che la Caritas diocesana del Bellunese ha svolto nel 2023. I dati sono stati resi noti ieri sera in sala Muccin insieme al bilancio sociale 2023 dell’organo della diocesi di Belluno Feltre che si occupa delle persone fragili e povere in tutti i sensi. Presente anche il vicario generale don Diego Bardin.

Chi si rivolge alla Caritas sono perlopiù uomini (62%), stranieri (61%), single (65%9, in condizioni di povertà – sia perché non hanno un lavoro sia perché un lavoro ce l’hanno ma il salario che percepiscono non è sufficiente a coprire le esigenze di base della vita a cominciare dai generi di prima necessità e al pagamento delle utenze come affitto ed energia –, di solitudine e sono senza dimora.

I dati

È questo l’identikit di chi si è rivolto ai tre centri di ascolto della Caritas presenti sul territorio (da quest’anno ce ne sono tre in più) per chiedere aiuto. Un aiuto che il più delle volte (43,1%) è soprattutto un vero e proprio ascolto dei problemi e della solitudine che attanaglia la vita di queste persone. Sì perché tra le emergenze che sempre di più si stanno facendo strada anche nel bellunese è proprio la solitudine.

«Sempre di più ci sono anziani soli, o perché non hanno davvero nessuno, o perché hanno figli con cui o non tengono più alcun rapporto e sono così distanti che gli anziani preferiscono non disturbare», ha sottolineato Francesco d’Alfonso, il referente provinciale dell’organo diocesano per le persone fragili.
Ai centri di ascolto nel 2023 sono cresciuti del 36,3% i nuovi accessi (151).

Come si è detto il 38% dei bisognosi sono donne specie sole o con figli, e il 62% sono uomini «un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale dove gli uomini poveri sono il 48,5%)», ha rilevato Andrea Genuin presentando il bilancio sociale 2023.

«Dei poveri il 76% ha un’età che va dai 36 ai 65 anni, l’11% ha pià di 65 anni, il 13% ha un’età tra i 18e i 35 anni. Inoltre il 65% di questi tornano di anno in anno a chiedere aiuto e questo fa riflettere sui problemi della popolazione ma anche sull’efficacia degli interventi che riusciamo a mettere in campo», ha sottolinea Genuin che poi ha evidenziato come il 61% degli aiutati siano stranieri, il 2,2% in più rispetto al 2022.

Gli investimenti

Preoccupa anche il fatto che più di uno su due siano sigle, un numero in forte espansione (+11%) rispetto al 2022. Sono perlopiù celibi o nubili, ma anche divorziati o vedovi o vedove.
«Ci preoccupano anche altri due fattori di questa povertà», ha detto d’Alfonso: «l’emergenza abitativa per cui il 22,2% dei nostri interventi si è focalizzato nel reperire un alloggio alle persone, ma anche la poca cura sanitaria che le persone rivolgono verso se stesse perché non hanno i soldi per potersi garantire visite e terapie. Anche le mamme con bambini spesso trascurano loro stesse per garantire una vita dignitosa ai loro figli. E questo è uno dei dati più preoccupanti, insieme al fatto che oggi la precarizzazione del lavoro non garantisce più alle persone di uscire dalla povertà raggiungendo condizioni di vita dignitose». Tra interventi caritativi (110mila euro), accoglienza nei vari centri (15mila euro), cofinanziamento di progetti dell’8 per mille, mense per i poveri, pomeriggio ricreativi, doposcuola la Caritas ha speso 245.400 euro.