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Ноябрь
2024

Al Tar l’impianto a biometano «I nostri ricorsi sono fondati»

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VILLAREGGIA

C’è una data per le speranze del Comune di Villareggia e del comitato Vita, ambiente e sviluppo sostenibile, di veder annullato l’insediamento di un impianto per la produzione di biometano da biomasse vegetali alla periferia del paese: il prossimo 22 gennaio al Tar (Tribunale amministrativo regionale) è stata fissata l’udienza sui due ricorsi presentati giusto un anno fa contro la Città metropolitana di Torino che aveva autorizzato l’impianto.

Lo scorso 26 settembre i giudici, nel corso dell’udienza pubblica avevano accolto altre osservazioni presentate dai legali del Comune e del Comitato e hanno chiesto a Città metropolitana e Filiera blu (la società costruttrice) una relazione integrativa su alcuni aspetti ritenuti carenti. «La decisione del Tar– osservano dal Comitato – indica che le nostre osservazioni sono state prese in considerazione e ritenute fondate». I punti oggetto dei ricorsi sono la mancata valutazione sull’idoneità dell’area, l’impatto acustico e olfattivo, le emissioni inquinanti, la mancata valutazione di incidenza aree protette, falda acquifera, l’immissibilità del metano in rete, la viabilità, le aree di spargimento del digestato. «Il ricorso – spiegano dal Comitato – ha avuto un percorso accelerato perché il suo destino si incrocia con i tempi dei bandi per il finanziamento Pnrr che motivano il committente a realizzare l’impianto».

La battaglia del Comune e del comitato era cominciata nella primavera del 2021. Contro il progetto erano state raccolte 600 firme in un paese che conta circa mille abitanti. Un primo progetto era stato archiviato, dopo una serie di osservazioni presentate dal comitato e dal Comune. Ma a distanza di un anno e mezzo dalla presentazione del primo progetto Filiera blu e consorzio Capac, in coincidenza con l’arrivo dei soldi del Pnrr e degli incentivi per la produzione del biometano, avevano presentato un secondo progetto che era stato autorizzato nell’agosto del 2023.

Subito dopo erano scattati i ricorsi al Tar del Piemonte di Comune e cittadini: «Ci opponiamo – ricorda il sindaco Fabrizio Salono – a un insediamento che rischia di rovinare ambientalmente, socialmente ed economicamente il nostra paese».

«La Città metropolitana di Torino –aggiungono dal comitato – aveva voluto chiudere la fase di valutazione e autorizzare l’opera ignorando aspetti che avrebbero dovuto essere risolti e chiariti prima di arrivare all’autorizzazione, minimizzandoli o rimandando a successivi controlli, o interventi a nostro avviso improbabili una volta emessa l’autorizzazione. L’impianto autorizzato sarà dannoso per Villareggia e per i suoi abitanti, a causa della sua grande dimensione rispetto all’area di riferimento, dell’eccessiva vicinanza dell’impianto alle abitazioni e al paese. È evidente che l’impianto produrrà odori, rumore 24 ore su 24, emissioni di gas di scarico e altri gas dispersi o bruciati nella torcia dell’impianto, un aumento del traffico di mezzi agricoli e pesanti. Andrà inoltre a cementificare e deturpare una vasta area agricola proprio alle porte del paese, interferendo con la vita dei villareggesi e con le altre attività che si svolgono nelle aree circostanti, riducendo la qualità della vita di chi vive nel territorio. L’approvazione da parte della Città metropolitana di Torino sottovaluta l’impatto della sostenibilità ambientale e sociale dell’impianto che a sua volta deve la sua sostenibilità economica ai soli fondi del Pnrr». Fin dai primi passi dell’iter comitato e Comune avevano chiesto una localizzazione alternativa che fosse più distante dalle abitazioni e verifiche sulla viabilità.