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Ноябрь
2024

Petizione contro l’acciaieria a San Giorgio, il Consiglio di Stato sospende la consegna dei nomi dei firmatari

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Il Gruppo Danieli dovrà attendere prima di ricevere i nominativi degli oltre 21mila firmatari della petizione anti-acciaieria, come disposto dal Tar a inizio ottobre. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato, con il presidente della V sezione, Paolo Giovanni Nicoló Lotti, che ha accolto il ricorso dei tre dei firmatari, Marino Visentini, Paolo De Toni e Furio Honsell, assistiti dagli avvocati Carlo Monai e Mario Sanino.

Senza tale pronunciamento la Regione avrebbe dovuto consegnare le firme lunedì 11 novembre, data di scadenza dei termini fissati dal Tribunale amministrativo regionale. «Abbiamo atteso fino all’ultimo l’appello che ci attendavamo formalizzasse la giunta regionale, come peraltro richiesto all’unanimità dal consiglio – ha spiegato Monai –. Poi ci siamo mossi in autonomia riuscendo a ottenere l’accoglimento della nostra istanza dal Consiglio di Stato, che ha deciso per la sospensione dell’esecutività della sentenza».

I firmatari, in questo modo, hanno guadagnato tempo almeno fino al 21 novembre, quando la camera di consiglio valuterà se convalidare o meno la sospensiva.

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Una decisione accolta con favore dalle forze di centrosinistra in consiglio regionale: «Esprimo grande soddisfazione per questo pronunciamento ancorché non definitivo – ha commentato il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Honsell – è un diritto dei cittadini sancito dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione poter esprimere, attraverso l’istituto della petizione, la propria opinione politica ed essere tutelati senza intimidazioni, nel rispetto della riservatezza. Il presidente Fedriga – ha aggiunto Honsell – non ha ancora voluto autorizzare il ricorso e ha ancora due giorni per rimediare e non abbandonare al loro destino oltre 20.000 cittadini chiamati a dover rispondere in sede legale e civile della loro opinione politica. Per questo abbiamo sentito noi tre il dovere di tutelarli, in quest’epoca nella quale il dissenso diventa una colpa».

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri regionali del Pd Francesco Martines, Nicola Conficoni e Massimiliano Pozzo: «La sospensiva della sentenza del Tar è sicuramente un fatto positivo. Peccato che la tutela dei cittadini non sia stata promossa da Fedriga rimasto inerte dinanzi alla delicata questione. Ci saremmo aspettati che la giunta regionale per prima si fosse fatta carico di un ricorso al Consiglio di Stato come gli aveva chiesto il consiglio regionale. Questo – evidenziano gli esponenti dem – è un atto a tutela dei tanti aderenti alla petizione sui quali si possono immaginare ripercussioni negative. Rivendichiamo – chiudono – il rispetto dei principi di democrazia che vogliono che il cittadino sia libero di prendere legittime posizioni a difesa del proprio territorio e dell’ambiente».