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Ноябрь
2024

Omicidio Anica, via al processo a Battaggia. La difesa contesta l’autopsia

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È iniziato con una serie di eccezioni preliminari presentate dalla difesa il processo a Franco Battaggia, 77 anni, l’imprenditore del settore ittico di Arcade accusato dell’omicidio della cuoca rumena Anica Panfile, 31 anni, madre di quattro bambini.

E c’è subito una novità: Luigino De Biasi, compagno della cuoca rumena e padre di uno dei quattro figli della vittima (assistito dall’avvocato Fabio Amadio), è stato estromesso dalla parte civile. I giudici della Corte d’Assise, presieduta da Umberto Donà, hanno ammesso, invece, quella dei quattro figli di Anica (rappresentati dagli avvocati Marcello Stellin e Giorgia Serafini).

Altra novità riguarda il rigetto dell’eccezione di nullità dell’autopsia e degli esami tossicologici, presentata sempre dall’avvocato Fabio Crea, legale di Battaggia. La Corte d’Assise, però, come spiega l’avvocato Crea, non ha accolto la sua richiesta “allo stato”, lasciando aperto, secondo il legale, la possibilità, nel corso del processo, di verificare la fondatezza dell’eccezione di nullità.

In altre parole, secondo l’avvocato Crea, l’autopsia e gli esami tossicologici sono inutilizzabili nel processo, in quanto, essendo stato subito sospettato dell’omicidio di Anica, sebbene non ancora indagato per omicidio, Battaggia aveva già il diritto di ricevere l’avviso per partecipare all’autopsia con un proprio consulente. «Se l’eccezione, allo stato rigettata, venisse un domani accolta dalla Corte - precisa l’avvocato Crea - l’autopsia non farebbe più parte del fascicolo processuale e non si avrebbe più una causa certa di morte».

Sul processo pende la spada di Damocle di un ricorso in Cassazione, presentato dalla difesa di Battaggia, sempre sull’eccezione di nullità dell’autopsia, in un procedimento parallelo al processo instaurato qualche mese fa per chiedere la revoca della custodia cautelare in carcere per l’imprenditore ittico di Arcade.

In aula, a rappresentare la pubblica accusa c’erano il capo della procura Marco Martani e il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo che hanno chiesto il rigetto delle eccezioni della difesa.

Battaggia, da parte sua, ha ascoltato in silenzio il processo, chiedendo ogni tanto spiegazioni al suo legale sull’andamento dell’udienza. All’imputato i carabinieri arrivarono perché fu l’ultima persona a vedere Anica Ancora in vita prima che sparisse nel nulla e venisse ritrovata, tre giorni dopo la scomparsa , senza vita in un isolotto del Piave a Spresiano.

I testimoni che saranno sentiti nel corso del processo sono alcune decine. La Corte d’Assise ha già stilato un programma delle prossime udienze. Si entrerà nel vivo delle testimonianze già dalla prossima udienza del 20 gennaio e si “viaggerà” alla media di circa due udienze al mese, tutte di lunedì. Le altre udienze sono state fissate per il 27 gennaio, 17 e 24 febbraio, 17 marzo, 7 aprile e 6 e 19 maggio.

Si partirà sentendo dapprima i testimoni dell’accusa con gli investigatori dell’Arma che effettuarono le indagini e i carabinieri del Ris che, nel corso di un sopralluogo nella casa di Battaggia ad Arcade, trovarono tracce biologiche della vittima, e poi quelli della difesa. È probabile che la sentenza arrivi nel prossimo autunno.