Sarà un’estate difficile sui treni: ponte di Bressana chiuso 40 giorni
PAVIA. Sarà un 2025 da «lacrime e sangue», come dicono i rappresentanti dei viaggiatori che, all’ultima Conferenza del trasporto pubblico locale di Lombardia hanno appreso la notizia: oltre 40 cantieri di Rfi sono pronti a partire entro la prossima estate, con disagi anche per i treni che vanno da Milano a Genova – passando per Pavia e Voghera – e per i convogli della linea S13 Pavia-Milano, che collega il capoluogo di Provincia a quello di Regione come fosse una metropolitana leggera. Queste le principali ricadute sul territorio, che i rappresentanti dei viaggiatori hanno appreso al tavolo con Regione.
Quattro mesi di disagi
C’è da fare la manutenzione straordinaria sul ponte del Po all’altezza di Bressana: tra circolazione mono binario e chiusure totali, sono previsti quattro mesi di disagi per i treni in corsa sulla linea Milano-Genova, che tra le altre cose collega Pavia e Voghera a Tortona e Alessandria, in base al treno considerato. Si comincia il primo giugno 2025 con 50 giorni di lavori che dureranno fino al 20 luglio, poi stop ai treni tra il 21 luglio e il 29 agosto. Dal 30 agosto al 28 settembre i treni ricominceranno a circolare, ma soltanto a binario unico.
S13 “ridotta”
Ci saranno ricadute anche sui treni della linea S13, per via della prevista chiusura per il passante di Milano nel tratto compreso tra Rogoredo e Milano–Certosa. Lo stop totale alle corse sarà di un mese, nel periodo che va dal 28 luglio al 27 agosto: annunciate soppressioni e attestamento dei treni in altre stazioni. «I treni dell’S13 in partenza da Pavia si fermeranno a Rogoredo, e non sappiamo se dall’altro lato di Milano ci saranno ancora i collegamenti fino a Garbagnate» spiega Franco Aggio, rappresentante pavese dei viaggiatori alla Conferenza regionale del Tpl. In date non ancora definite, sono previsti lavori anche sulla Milano-Mortara, con circa 30 giorni di stop ai treni previsto in estate. Notizie accolte come un’ulteriore tegola sulla testa dei viaggiatori, che con frequenza al limite del quotidiano sono vittime di ritardi e cancellazioni. «I disservizi di questo periodo sono inaccettabili e le istituzioni non hanno ancora rimediato. Ma potrebbero essere niente in confronto a quanto accadrà nel corso del prossimo anno. Sarà un 2025 da lacrime e sangue» hanno scritto i quattro rappresentanti dei viaggiatori, in un comunicato diffuso dopo l’ultimo incontro della Conferenza regionale. «È stato fatto capire che, in molti casi, non sarà possibile attivare adeguate linee sostitutive dei bus per far fronte a tutte le esigenze. in altre parole, molti pendolari rischiano di essere lasciati a piedi. È necessario attivare un tavolo con enti locali e comitati dei pendolari per rivedere, tra le altre cose, rivedere le priorità dei lavori così da minimizzare i tempi di chiusura e l’impatto sul servizio».
I cantieri in Regione
Gli interventi sulle linee provinciali sono solo una frazione di quelli previsti in Lombardia: dalla stazione centrale di Milano a quella di porta Garibaldi, passando per le molte direttrici regionali, sono decine i cantieri programmati che, con tutta probabilità, avranno un impatto sistemico sul traffico treni. «Abbiamo più volte incontrato Rfi e Trenord per avere garanzie sui tempi e un cronoprogramma preciso dei lavori – fa sapere l’assessorato regionale ai Trasporti – sebbene impattanti, gli interventi sono necessari e ci auguriamo che i tempi previsti vengano rispettati».