Studentato nella Caserma Pepe al Lido di Venezia, in arrivo 27 milioni dal ministero
Anni di incertezze, prima come foresteria poi come polo culturale. Ora l’ex Caserma Pepe diventerà ufficialmente residenza universitaria grazie al progetto di Ca’ Foscari, insieme a Demanio, Comune e Regione.
A mettere il bollino definitivo sul complesso del Seicento è il ministero dell’Università e della Ricerca, che ha stanziato 26,7 milioni di euro di cofinanziamento per trasformarla in studentato. I lavori, auspica l’ateneo, inizieranno entro la fine del 2025.
I fondi arrivano dal bando della legge 338/2000: il Mur aveva già dato a Ca’ Foscari un primo riscontro a dicembre 2023, così come ha fatto con Iuav, approvando i progetti presentati senza finanziarli. Quindi, Ca’ Foscari ha dovuto aspettare questa tranche da ulteriori 187 milioni di euro per riuscire a vedersi riconosciuto il cofinanziamento, risultando tra l’altro il terzo progetto, tra tutti quelli presentati, per dimensione di stanziamento.
Ca’ Foscari, poi, aggiungerà di tasca propria altri sei milioni: obiettivo realizzare 210 posti letto, per una superficie netta complessiva di 5.480 metri quadrati. «La nostra residenza è stata concepita come uno spazio aperto, con cui valorizzare attività e iniziative per l’internazionalizzazione, l’integrazione con il territorio», sottolinea la rettrice Tiziana Lippiello, «siamo davvero soddisfatti del cofinanziamento ministeriale».
E lo Iuav? Essendo un ateneo di dimensioni più piccole, è «penalizzato» dalla graduatoria e non è riuscito a ottenere il cofinanziamento con questa tranche: l’ateneo ha infatti in progetto la risistemazione dell’ex Junghans e della struttura Jan Palach alla Giudecca, per un totale di circa 250 posti letto e almeno 18,5 milioni.
La garanzia, che arriva dallo stesso ministero, è che la graduatoria è a esaurimento e che mano a mano che vengono sbloccati i finanziamenti, tutti i progetti che hanno l’ok diventano realtà. E che il Mur stia scommettendo sulla residenzialità universitaria traspare anche dalla posizione del ministro Anna Maria Bernini che, di fronte a una possibile diminuzione di fondi Pnrr per il suo dicastero, ha affermato che lotterà per mantenere «tutti e 60mila i posti letto».
Per ora, Ca’ Foscari porta a casa il risultato, per 210 posti che vanno ad alzare la spanna del progetto Venezia città campus. «Abbiamo avviato un percorso virtuoso per valorizzare la capacità attrattiva del mondo universitario cittadino, diffuso nel territorio», sottolinea il sindaco Luigi Brugnaro, «stiamo creando un centro di sapere e di eccellenza capace di attirare e poi trattenere giovani talenti».
Rispetto alla gestione dell’ex Caserma Pepe, si era già fatti avanti l’Esu. «O la gestiremo direttamente, come già avviene in via Torino, oppure riserveremo una percentuale di posti per il diritto allo studio», aveva detto il direttore generale di Esu Venezia Stefano Ferrarese.