Ecco la fondazione nel nome di Giulia Cecchettin contro la violenza
I membri fondatori sono il papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide. La sede, nel Comune di Vigonovo. Lo statuto: quattordici pagine, fitte di indicazioni a proposito degli scopi e delle attività dell’ente.
A quasi un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, per mano del suo ex fidanzato – era l’11 novembre scorso – , si può vedere da ieri il sito web della neonata fondazione dedicata alla ragazza di Vigonovo, studentessa di Ingegneria a Padova. Primo atto in vista della nascita vera e propria della fondazione.
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Un ente «senza scopo di lucro» che, si legge online, «si impegna a contrastare la violenza di genere e promuovere la parità, operando per una società equa e inclusiva, ispirandosi a valori di integrità e trasparenza».
Proponendosi «come promotrice di un cambiamento culturale e strutturale nella prevenzione della violenza di genere, supportando le donne vittime di violenza attraverso un accompagnamento integrato e favorendo la collaborazione tra enti e istituzioni per sviluppare progetti ispirati a diritti umani e parità di genere».
La fondazione
La firma dal notaio, per la nascita della fondazione, era già stata apposta giorni fa. Da ieri, questo lascito alla memoria di Giulia – che il papà e i fratelli avevano promesso fin dall’inizio di questa terribile storia – è visibile a tutti.
La fondazione, si legge sempre nel sito, si pone l’obiettivo di perseguire finalità di utilità sociale, negli ambiti dell’educazione, dei servizi sociali, della ricerca scientifica e della beneficenza; collaborando con università e organizzazioni, per promuovere iniziative di sensibilizzazione, formazione e supporto alle vittime. E poi diventando a sua volta promotrice e sostenitrice di eventi culturali, borse di studio per le studentesse nelle materie “Stem” e campagne di sensibilizzazione nelle scuole.
Supportando l’empowerment delle donne, attività di ricerca sulle cause della violenza di genere, attivandosi per promuovere cambiamenti legislativi e fornire supporto immediato e a lungo termine alle vittime, attivando centri anti-violenza e progetti di reinserimento professionale, sviluppando reti di collaborazione tra enti per condividere risorse e buone pratiche, promuovendo la propria missione attraverso comunicazione e iniziative di raccolta fondi. Infine, sostenendo e amplificando il messaggio di Giulia e i valori che rappresentava.