Furti di biciclette, Padova è quarta nella classifica italiana
Quattro al giorno e anche un po’ di più. Ecco il dato aggiornato sui furti di biciclette in città. Lo ha calcolato, sulla base delle segnalazioni arrivate dagli utenti, un’indagine svolta da biciradar.com, sito dedicato alla protezione delle due ruote.
Con 1.500 furti nel 2024 - dato frutto di una proiezione delle segnalazioni sui dodici mesi - Padova si colloca al quarto posto in Italia tra le città dove i ladri di biciclette sono più attivi, dietro Milano - che è al primo posto con 3 mila e 500 furti censiti, soprattutto nelle zone universitarie, Bologna (2 mila, anche qui soprattutto fra gli studenti), Firenze (1.800, con il centro storico particolarmente colpito), e davanti a Torino che è quinta con 1.300 bici rubate.
Padova, stando all’indagine, paga un prezzo salato al suo essere città a forte vocazione ciclabile: l’estensione della rete, con piste che arrivano anche in periferia, incentiva l’uso delle due ruote. E questo agevola l’attività dei ladri, che possono colpire un po’ dappertutto.
Ma, per ammissione degli stessi autori dell’indagine, i dati sono ampiamente sottostimati, perché solo una parte dei furti viene denunciata. Si può facilmente ipotizzare che le bici rubate siano molte di più, probabilmente il doppio di quelle conteggiate.
La ricerca precedente
Finora l’unico dato disponibile sui furti di bici a Padova era quello emerso dalla ricerca “Piste RiCiclabili”, promosso all’interno dell’università sette anni fa. Quell’indagine aveva stabilito che i furti segnalati erano circa 1.200 all’anno. E che due padovani su tre, fra i ciclisti urbani, almeno una volta nella vita sono usciti in bici e sono rientrati a casa a piedi, avendo subìto un furto.
Quel lavoro aveva offerto anche una mappa dei punti neri, cioè quelli in cui i ladri sono più attivi: l’ospedale, la stazione, la Stanga fra il centro Giotto e Decathlon, piazza De Gasperi, i dintorni della Prefettura e del tribunale. Negli ultimi tempi, a tenere il termometro del fenomeno è soprattutto la pagina Facebook “Bici rubate a Padova - avvistamenti”, una bacheca dove si segnalano sia i furti subìti che le biciclette abbandonate o comunque parcheggiate in modo sospetto, spesso rubate solo per il tempo di uno spostamento.
Le contromosse
Biciradar, oltre a fare il conto delle città più colpite, ricorda che ci sono almeno otto modi per proteggersi dai furti o per attenuarne gli effetti. Il primo è sempre quello di investire in lucchetti di qualità.
Poi parcheggiare in zone sicure e illuminate, registrare il numero di telaio, scattare foto della propria bici (questo aiuta per tentare di ritrovarla), registrare la propria bici nel sito biciradar, utilizzare Gps tracker o dispositivi Ble, stipulare un’assicurazione contro i furti.
In aggiunta ci sono - o potrebbero esserci - le soluzioni “istituzionali”. Da un lato i controlli, che la polizia locale da qualche mese ha messo in campo con pattuglie di agenti in borghese dedicate proprio al contrasto dei furti di biciclette. I vigili si muovono tra i Giardini dell’Arena e la stazione, recuperano in effetti molte bici rubate e ne pubblicizzano il ritrovamento. Ma non sempre le vittime si fanno avanti, anche perché spesso non avevano presentato denuncia del furto.
L’altra soluzione sarebbe quella dei parcheggi custoditi, dei quali si parla da sempre ma che ancora non esistono, con la sola eccezione di quello in stazione.
A luglio l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona ha ricevuto un business plan e qualche proposta da aziende interessate a investire per avviare il servizio con parcheggi automatizzati. Serve un locale di medie dimensioni, possibilmente in centro. Anche i cicloturisti, che girano con bici da migliaia di euro, ne sarebbero contenti.