Poste Italiane, 67 uffici del Veneto verso la soppressione o la riduzione. Ecco dove
Al via il piano di razionalizzazione di Poste Italiane, con chiusure e riduzioni di orario degli sportelli in Veneto. A partire da dicembre 2024 si avvierà la soppressione o apertura a giorni alterni o solo al mattino (anziché effettuare anche il turno pomeridiano) di ben 67 uffici postali della nostra regione (su circa un migliaio). E a pagarne le spese saranno principalmente gli anziani.
Per i piccoli centri e le zone rurali si tratta di un “disastro annunciato”. L’azienda sta affrontando un ulteriore cessione di quote societarie, lamentano i sindacati, nonostante il continuo aumento di profitti.
«Gli utenti, anziani compresi, saranno costretti a spostarsi percorrendo chilometri per trovare un ufficio postale aperto – commenta Nicola Atalmi, segretario generale di Slc Cgil Veneto –. Si tratta di una strategia sbagliata, da parte di Poste Italiane, che sega il ramo dov’è seduta, perché la sua forza è nella presenza sul territorio. Siamo molto preoccupati anche per le ripercussioni occupazionali».
La chiusura interesserà – o ha già interessato nei giorni scorsi – gli uffici postali di Padova 1 (Piazza Alcide de Gasperi 30), Padova 15 (Viale Dell’Industria, 58), Padova 2 (Via del Portello, 16), Padova 6 (Viale Felice Cavallotti, 81); nella provincia di Venezia verranno chiusi Marghera 1 (Via Luigi Pasini 48), Marghera 3 (Via Baldassarre Longhena, 6), San Giorgio di Livenza (Corso Risorgimento, 41), Trivignano (Via Castellana, 225) e Venezia 11 (Viale IV Novembre, 23).
La disattivazione del doppio turno di apertura è prevista invece ad Agordo, Pieve di Cadore, Ponte nelle Alpi, Sedico, Abano Terme Bagni, Limena, Montagnana, Padova 27 (Via Gentile De’Filippesi 7), Selvazzano Dentro, Vigonza, Spresiano, Vittorio Veneto, Lido di Venezia, Marcon, Mestre 8 (Via Torino 88) e Venezia 12 (Sestiere Santa Croce 510).
«Questo piano di razionalizzazione si aggiunge alle problematiche che denunciamo da mesi e che riguardano le chiusure, a volte anche superiori a un anno, per manutenzione degli uffici» aggiunge Marco D’Auria, segreterio di Slc Cgil Veneto. «A rimetterci sono i territori più fragili, come quello di Belluno, dove dei 96 uffici presenti nella provincia, solo due saranno aperti al pomeriggio».
Più numerose le riduzioni dei giorni di apertura degli sportelli. In provincia di Belluno è prevista a Caprile, Castello Lavazzo, Meano, Vallesella e nel Padovano a Montemerlo. In provincia di Treviso a Bavaria, Castello Roganzuolo, Covolo, Fagare’della Battaglia, Lovadina, Padernello, Porcellengo, Saletto, San Martino di Colle Umberto, San Vito di Altivole, Treviso 9 (Via Santa Maria del Sile, 13), Zoppè e Selva del Montello. Nel Veneziano riduzione dei giorni a Liettoli, San Pietro di Strà, Venezia 1 (Fondamenta del Gaffaro Dorsoduro 3510) e Venezia 3 (Campo San Polo San Polo 2022).
Conclude Nicoletta Biancardi, segretaria di Spi Cgil Veneto: «Un pensionato veneto su tre riceve l’assegno previdenziale in posta e preleva al Postamat. In Veneto un quarto della popolazione ha più di 65 anni, con punte del 27% proprio a Belluno e Rovigo, e molti di questi vivono soli. Le Poste rientrano nel concetto di servizio di prossimità che rischia di svanire di fronte all’avvento della tecnologia»